«Censura all’assessora Marchesi? Azione pretestuosa e basata su dati infondati»
Dura replica della sindaca alla mozione di parte dell’opposizione che lamentava una «gestione comunale fuori controllo» degli asili nido

In riferimento alla mozione di censura a firma dei consiglieri comunali Ida Tentorio, Cristina Laganà, Arrigo Tremaglia, Filippo Bianchi, Alberto Ribolla, Alessandro Carrara, la sindaca Elena Carnevali conferma la piena totale fiducia nei confronti dell’assessora ai Servizi per l’infanzia, educativi e scolastici Marzia Marchesi, oltre che degli uffici che hanno redatto la delibera relativa alla rideterminazione delle tariffe per l’anno educativo 2025-2026, e ritiene grave «arrivare alla richiesta di censura con affermazioni di tono offensivo dopo una discussione in commissione, due in Consiglio comunale, l’approvazione di due ordini del giorno nell’ultimo Consiglio comunale, di cui uno della minoranza che oggi firma la mozione, e la disponibilità di ritornare in IV Commissione per approfondire il tema».
L’Amministrazione comunale di Bergamo, come tutti gli enti locali d’Italia, affronta la questione dell’aumento dei costi dei servizi derivato dal rinnovo dei contratti collettivi dei dipendenti degli enti locali e delle cooperative affidatarie del servizio, e dall’aumento dei costi dei diversi fattori produttivi (materie prime, energia elettrica, etc.). «A questo si aggiunge che il sistema tariffario degli asili nido non ha subito nessuna variazione dal 2015-2016 ad oggi, registrando invece una dinamica inflattiva oltre il 19%», precisa un comunicato del Comune di Bergamo.
La nota continua così: «Anci ha espresso con forza tutti questi argomenti anche a livello nazionale ponendo all’attenzione del Governo le difficoltà degli enti locali, con particolare riferimento a quelli come il Comune di Bergamo che non è destinatario di alcun contributo statale per i nuovi posti nidi realizzati con fondi Pnrr, avendo già raggiunto la quota di copertura dei posti nido rispetto alla popolazione infantile (40%), superando quindi l’obiettivo europeo del 33%. Questa mozione oltre che pretestuosa, si basa su dati e analisi il cui fondamento è del tutto privo di evidenza. Per l’Amministrazione rimane fondamentale, anche a seguito dei finanziamenti ricevuti da fondi europei, di ridurre la lista d’attesa ampliando l’offerta di posti negli asili nido comunali nel quadro del sistema integrato 0-6 anni comprendente asili comunali, convenzionati e privati accreditati».