Servono interventi

Chi compra la chiesa superiore della Ripa ad Albino e le ridà il suo Salmeggia?

A gennaio l’asta per la struttura sulla base di 464 mila euro (valore stimato oltre 1,1 milioni). Dopo i restauri forse torna anche il capolavoro

Chi compra la chiesa superiore della Ripa ad Albino e le ridà il suo Salmeggia?
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di Fabio Gualandris

La chiesa superiore dell’ex monastero di santa Maria della Ripa, quella di maggior pregio, è all’asta. L’ex complesso monastico di Desenzano di Albino, completamente ristrutturato a eccezione delle due chiese, attualmente ospita: un’attività artigianale di lattoneria e idraulica nella chiesa inferiore; l’albergo “La Ripa Boutique Hotel”; il ristorante Nasturzio; il centro culturale della e sulla differenza “Diaforà” legato alla cooperativa sociale La Fenice.

La storia

La chiesa superiore è intitolata alla Natività, prima costruzione del grande complesso e luogo del cuore per i desenzanesi, in quanto si collega alla devozione della Beata Vergine del Miracolo, nota come la Madonna della Gamba.

L’evento prodigioso avvenne il 9 ottobre 1440 quando l’undicenne Venturina figlia di Andreolo de’ Bonelli, venne guarita da una gangrena agli arti inferiori. Le fasce che l’avevano bendata durante la malattia, erano deposte come reliquie in una piccola edicola.

Intorno a questa, Concino (o Conzino) dei Signori di Comenduno, nel 1463, per ringraziare la Madonna della guarigione delle sue figlie da altri mali, fece costruire la chiesa dedicata alla Vergine della Natività. Successivamente, nel 1466, iniziò la costruzione del convento con l’insediamento dei frati Carmelitani della Congregazione mantovana, che dovevano dare assistenza ai molti pellegrini.

La chiesa venne chiamata superiore perché non era ancora ultimata che già era iniziata la costruzione di quella inferiore dedicata all’Annunziazione. Le due chiese erano collegate tra di loro da una scala. Gli affreschi, di cui è possibile vederne ancora una parte, sono opera di Antonio e Bernardino Marinoni.

Nel 1740 venne costruito l’attuale santuario e questo spostò i fedeli, portando il monastero a un lento decadimento, fino al 1767, quando i veneziani decisero di eliminare i monasteri minori. Malgrado i diversi passaggi di proprietà e di destinazione d’uso, mantiene ancora medaglioni con affreschi raffiguranti santi nei cinque spicchi della volta a ombrello corrispondenti all’ingresso, e nelle lunette tra le vele, nonché le tre pareti della controfacciata.

L’asta

Il fabbricato era destinato a luogo di culto, costituito da chiesa sconsacrata (ma c’è chi dice no, pare infatti ci sia un atto notarile nel quale si afferma che la parrocchia di Desenzano è titolata a celebrare nella chiesa almeno tre messe all’anno), sacrestia, bagno, atrio, sottocella e porzione di giardino esclusivo al primo piano sottostrada, cella campanaria al piano terra e campanile al primo oltre a scale interne ed esterne esclusive. 493 i mq.

La data dell’asta è fissata al 16 gennaio 2024 (...)

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