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Chirurgia plastica in Clinica Apollonia: medicina estetica e trattamenti non invasivi

È necessario affidarsi a realtà di alto livello come la struttura di Capriolo, capace di informare sui rischi e operare nel modo corretto

Chirurgia plastica in Clinica Apollonia: medicina estetica e trattamenti non invasivi
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La chirurgia plastica è una specialità largamente praticata all’interno della Clinica Apollonia Polispecialistica, realtà d’eccellenza di Capriolo, dove sono attivi la dott.ssa Sarah Calabrese e il dott. Fabio Toffanetti: sono loro a guidarci in questo viaggio all’interno di questo mondo. Ricordiamo, specialmente in questo campo, la necessità di affidarsi a strutture di alto livello come la Clinica Apollonia, capaci di informare sui rischi e di operare nel modo corretto, nel completo rispetto dei pazienti. Prima di addentrarci nei contenuti diamo un’occhiata ai numeri.

Trattamenti estetici e interventi chirurgici: i numeri

Nel 2022 nel nostro paese sono stati eseguiti oltre 747mila trattamenti estetici. Di questi più di 262mila sono stati interventi chirurgici. Tali dati posizionano l’Italia all’ottavo posto nella classifica mondiale delle procedure mediche cosmetiche e degli interventi di chirurgia plastica. Ad affermarlo è l’ISAPS, ovvero l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery. Secondo quanto riportato dalla SICPRE, la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica nel 2021 sono stati eseguiti nel mondo quasi 13 milioni di interventi di chirurgia estetica, a cui vanno aggiunti circa 17,5 milioni di trattamenti non invasivi. In particolare emerge un dato significativo: la chirurgia estetica mammaria viene sempre più richiesta ed eseguita a tutte le età, con l’obiettivo di risolvere gli inestetismi di ogni fase della vita di una donna. Ciò significa che a 18 anni così come a 70 si scelgono sempre più l’aumento del seno o la sua riduzione, ma anche il lifting e il rimodellamento, per risolvere cause di disagio psicologico, problemi di postura oppure per ritrovare forme tipiche della giovinezza.

Quali sono le origini della chirurgia plastica?

Nasce come branca chirurgica per il ripristino di forma e funzione per i militari feriti in guerra. Le sue aree di applicazione sono vastissime: dalla guarigione delle ferite problematiche del corpo all’alterata cicatrizzazione, dagli esiti di traumi alle patologie congenite, passando per l’asportazione di tumori e neoformazioni sottocutanee del corpo. Appare piuttosto chiaro dunque che la Chirurgia plastica non si occupa soltanto di questioni estetiche.

Quali sono gli interventi più richiesti?

La medicina estetica offre oggi una vastissima gamma di prodotti che, se ben dosati, possono portare a risultati estremamente naturali, garantendo un ringiovanimento del volto senza stravolgerlo. Attualmente sono due/tre le procedure chirurgiche più richieste in Chirurgia plastica: l’aumento del seno con protesi o mastoplastica additiva e la blefaroplastica. Si merita una menzione aggiuntiva un intervento in rapida crescita (inteso come incidenza di interventi), ovvero la labioplastica o rimodellamento della regione genitale femminile. A livello generale va messo subito in chiaro un aspetto: non esiste un solo intervento uguale per tutti e la prima visita è fondamentale.

In sostanza lo specialista deve analizzare caso per caso?

Sì, è così. Ovviamente l’inserimento protesico per l’aumento del seno è costituito da una serie di atti chirurgici e passaggi che sono fondamentali e sempre uguali. Tuttavia, per ogni paziente ci sarà un piano e un progetto diverso. Una paziente che richiede un aumento del seno dopo una gravidanza con allattamento avrà un seno con poco volume, ma anche disceso (ptosico in gergo medico). Un sollevamento del seno, ovvero mastopessi, andrà associato in questo caso per garantire alla paziente un risultato ottimale. Una paziente che usa molto le braccia per lavoro o in palestra sarà maggiormente candidabile a un posizionamento della protesi sottoghiandolare. Una paziente estremamente magra necessiterà, invece, di un posizionamento della protesi al di sotto del muscolo grande pettorale. Allo stesso modo la blefaroplastica o intervento per il ringiovanimento dello sguardo è composta da passaggi chirurgici ben precisi. Tuttavia, se la paziente presenterà borse adipose ipertrofiche, andrà programmata un loro riduzione. In presenza di asimmetrie la quantità di cute asportata sarà diversa. In caso di abbassamento del sopracciglio, si dovrà considerare una correzione della posizione di quest’ultimo, per garantire armonia e uno sguardo aperto nel risultato finale. È uno degli aspetti più affascinanti della professione di chirurgo plastico, ossia poter vedere oltre, poter vedere l’armonia ripristinata e sapere come ottenerla.

Quindi la prima visita ricopre un ruolo chiave?

Come detto in precedenza, dal punto di vista medico, la visita rappresenta un momento fondamentale, dove specialista e paziente iniziano a conoscersi, instaurando le basi del rapporto professionale. Attraverso la valutazione del paziente il medico può analizzare la situazione attuale, i suoi desideri ed esprimere le proprie indicazioni. A tal proposito è fondamentale il piano terapeutico: l’ascolto delle necessità della paziente è quindi un momento cruciale, così come la scelta da parte del medico del trattamento più adeguato da eseguire per giungere al risultato voluto. Con le opportune attenzioni: in presenza di un viso con caratteristiche di invecchiamento molto avanzato o di un desiderio della paziente di un cambiamento radicale, sarà sempre compito del medico illustrare come il risultato sperato sia raggiungibile solo attraverso un intervento chirurgico vero e proprio come il lifting del volto.

C’è un periodo maggiormente opportuno per svolgere un intervento chirurgico estetico?

L’ideale è eseguire l’intervento in autunno, o comunque da settembre in poi. Proprio in queste settimane è utile quindi iniziare l’iter prendendo i primi contatti, in modo da organizzarsi per rispettare queste tempistiche ed eseguire il processo di valutazione e analisi. L’autunno comporta sicuramente meno rischi dal punto di vista di un’eccessiva esposizione al caldo, al sole, agli agenti atmosferici, dal momento che le temperature iniziano ad abbassarsi e i raggi solari sono sicuramente più tiepidi. Inoltre il grande freddo è ancora lontano. In sostanza rappresenta il periodo migliore specialmente per un’ottima fase post-operatoria.

Facciamo chiarezza su un termine che spesso si sente nominare: che cos’è l’acido ialuronico?

L’elemento chiave dei trattamenti estetici al momento è l’acido ialuronico. Non inteso solo come filler, ma come elemento che può essere utilizzato per la reidratazione in generale del volto, come succede con la biorivitalizzazione. Tale trattamento, attraverso la diffusione del prodotto, garantisce un’idratazione globale senza andare a modificare le forma del viso. Dona un aspetto riposato e lievemente liftato. L’acido ialuronico può essere presente anche in concomitanza con altri prodotti: può essere utilizzato insieme a vitamine per un’idratazione leggera del volto in pazienti giovani, che vogliono prevenire l’invecchiamento. Tale prodotto fa parte anche di un protocollo di trattamento per il miglioramento delle cicatrici cutanee che si ha in corso. Lo troviamo insieme con l’idrossiapatite di calcio, in prodotti che vanno a ripristinare la struttura del volto in pazienti con cute svuotata e scesa. Oppure, in presenza di legami molecolari di diverso grado, l’acido ialuronico va a costituire i filler di impiego comune per il modellamento delle labbra, l’attenuazione delle rughe nasogeniene e mentoniere, il modellamento del naso e l’aumento della proiezione di zigomi e sopracciglia.

In parallelo possiamo parlare anche della tossina botulinica?

Non va dimenticata, perché rappresenta uno dei trattamenti più richiesti e allo stesso tempo più temuti. Se da un lato l’effetto di blocco neuromuscolare aiuta a ridurre le rughe frontali, glabellari e periorbitarie, contribuendo in maniera significativa a donare un aspetto rilassato al volto, dall’altro molte sono le false credenze rispetto a questo trattamento: rigidità e innaturalezza dell’espressione del volto sono le più riportate. La tossina botulinica va dosata e posizionata a livello delle aree di maggiore contrattilità della fronte di una persona. Le conoscenze anatomiche, unitamente al percorso di studi e all’esperienza, permettono di personalizzare totalmente questo trattamento. Da non dimenticare, alcune accortezze nell’immediato post: riposo per 72 ore, evitando fonti di calore diretto alle sedi trattate e il massaggio. Il dislocamento della tossina in altre sedi muscolari può portare, infatti, ad un blocco di zone muscolari non previste nel trattamento, tra le complicanze più comuni l’abbassamento della palpebra.

Chiudiamo con internet: da una parte crea maggiore consapevolezza, dall’altra però può generare problemi. È così?

Oggi il paziente è maggiormente informato rispetto al passato: c’è più consapevolezza del proprio corpo e dei propri desideri. Le richieste formulate ai medici sono sempre più precise e dettagliate. Internet è però un’arma a doppio taglio, perché all’interno di una grande disponibilità di informazioni, immagini e video non sempre si riescono a trovare nozioni corrette e spesso sono parziali e imprecise. L’ascolto reciproco rimane il momento fondamentale della visita e la base del rapporto con il paziente: ciò si traduce con l’ascolto da parte del medico delle aspettative e dei desideri del paziente, e l’ascolto da parte del paziente delle possibilità di risultato realizzabile e con quali tecniche.

Gli specialisti della Clinica Apollonia

Il dott. Fabio Toffanetti si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Verona, per poi specializzarsi in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica all’Università di Trieste, sotto la direzione del prof. ZM Arnez, chirurgo di fama internazionale nel campo della Chirurgia Plastica e e della Microchirurgia Ricostruttiva. Attualmente è operativo all’interno della Clinica Apollonia Polispecialistica. La dott.ssa Sarah Calabrese da anni si occupa di Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, e anche lei è attiva nella struttura di Capriolo, dove esegue trattamenti sia ambulatoriali, sia in Day Hospital, che in regime di ricovero, garantendo degli standard estremamente elevati di sicurezza e professionalità.

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