La lettera della Rete Sociale

Colognola scrive al Comune di Bergamo: «Traffico dell'aeroporto aumentato, situazione insostenibile»

I cittadini tornano a chiedere con forza una diminuzione del passaggio dei velivoli sopra le loro case e la diversificazione delle rotte

Colognola scrive al Comune di Bergamo: «Traffico dell'aeroporto aumentato, situazione insostenibile»
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Il Tavolo del Territorio, in rappresentanza dei cittadini della Rete Sociale di Colognola, ha scritto oggi (mercoledì 5 ottobre) una lettera al Comune di Bergamo, firmata da Francesco Benigni, in cui si chiede un incontro urgente con il sindaco Giorgio Gori e l’assessore all’Ambiente Stefano Zenoni al fine di diminuire il traffico aereo che passa sopra il quartiere, oltre che ottenere una diversificazione delle rotte.

L’invito è quello di trovare una soluzione «che permetta ai cittadini e al quartiere più esposto ai disagi del traffico aeroportuale di recuperare una vivibilità e una qualità della vita, prima che la stessa ci sia irrimediabilmente tolta». Il grado di vivibilità nella zona, secondo quanto riportato nel documento, avrebbe fatto registrare ultimamente un netto peggioramento, addirittura rispetto alla situazione pre-pandemica: in molte fasce orarie, soprattutto la sera, i decolli si susseguirebbero ogni due-tre minuti, rendendo impossibile conversare, telefonare, seguire i programmi televisivi o anche semplicemente riposare.

Il rombo degli aerei - hanno spiegato i cittadini -, che nel buio volerebbero bassissimi producendo un rumore insopportabile, starebbe «mettendo a dura prova il nostro equilibrio psicofisico e, conseguentemente, la nostra salute: un vero e proprio incubo che dovrebbe finire entro le 23, ma che si protrae spesso fino a notte inoltrata», impedendo quindi loro di dormire. Si tratta di «una situazione umanamente insostenibile, soprattutto nei mesi estivi, quando si è costretti a tenere le finestre aperte per il caldo e il necessario ricambio dell’aria nei locali».

Diversi anni fa, i circa sessantamila movimenti annui avevano portato il quartiere a mobilitarsi, insieme agli abitanti dell’area sud della città, chiedendo di risolvere il problema. Cosa che, sulla base di quanto dichiarato nella lettera, non è mai avvenuta. «Preoccupa, inoltre, che da parte di Sacbo si continui a programmare nuovi collegamenti, puntando a uno sviluppo senza limiti dell’attività aeroportuale, non tenendo minimamente in considerazione il fatto che lo scalo si trova in un contesto fortemente antropizzato, condizione questa che, nel Piano di Sviluppo Aeroportuale del 2003 e in tutti i provvedimenti autorizzativi collegati, aveva portato a richiamare il limite operativo di 68.750 movimenti annui […]. Anche solo pensare di raddoppiare questi limiti […] ci pare irragionevole e fuori da ogni logica […]».

In passato si era fatto anche un esposto alla Procura della Repubblica, presentato dall’Associazione “Colognola per il suo Futuro”, poggiato su ipotesi di irregolarità nella gestione dell’attività aeroportuale, che però non aveva avuto seguito. Quasi tutto il traffico in decollo dal terzo scalo italiano, inoltre, continua a essere concentrato su un’unica rotta, che sorvola in pieno proprio Colognola. Come rete sociale, nel mese di ottobre 2021 i cittadini avevano incontrato la dottoressa Serena Trussardi, dirigente dell’Assessorato all’Ambiente del Comune, con la quale si erano confrontati sulle proposte scaturite da Via e Vas: tutto sarebbe rimasto lettera morta.

L’associazione di quartiere intende, a questo punto, attraverso il confronto con Palazzo Frizzoni «conoscere quale concreto progetto abbia l’Amministrazione circa il futuro del nostro quartiere e come intenda procedere, nel rispetto dello Statuto Comunale, per tutelare alcuni dei più fondamentali diritti dei propri cittadini».

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