Cos'è successo?

Come mai il Tar ha bloccato la caccia in Lombardia e perché tutti criticano Rolfi

Il Tribunale ha accolto il ricorso della Lega per l'Abolizione della Caccia. L'assessore regionale accusato di aver tardato a presentare il calendario

Come mai il Tar ha bloccato la caccia in Lombardia e perché tutti criticano Rolfi
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Le cartucce rimarranno in canna per molti cacciatori lombardi: a deciderlo è stato il Tar, che ha accolto la richiesta di sospensiva della Lac (Lega per l'Abolizione della Caccia), basata sul parere negativo dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), nei confronti dell'apertura della caccia il 19 settembre: questo significa che l'attività venatoria sarà vietata almeno fino al 7 ottobre prossimo. L'unica eccezione ammessa dal tribunale è nei confronti degli ungulati, ovvero cinghiali, cervi e simili, che dovranno continuare anche in questo periodo a guardarsi le spalle.

È tradizione ormai consolidata qui in Lombardia che la stagione della caccia sia aperta la terza settimana di settembre, cosa che è effettivamente avvenuta anche quest'anno, nello specifico domenica scorsa. Non sono però passati neanche due giorni ed ecco arrivare la decisione dei giudici di sospendere tutto: alla base proprio il parere dell'Ispra, richiesto dalla stessa Regione, e la presentazione, da parte dell'assessore regionale all'Agricoltura Fabio Rolfi, del calendario riduttivo delle specie a due soli giorni dall'apertura della stagione, cosa che la Lac non ha mancato di sottolineare.

Inutile dire che l'ira di praticamente tutti i cacciatori si è abbattuta sul Pirellone, con Rolfi che nella serata di ieri, lunedì 21 settembre, ha dichiarato di stare lavorando in tempi celeri a un provvedimento che possa far tornare a risuonare gli spari nei boschi. Nel frattempo, i pentastellati in Consiglio regionale non hanno esitato ad attaccarlo, sottolineando come la stessa Lega fosse poco contenta dell'operato del proprio assessore. Versione che poi il capogruppo regionale del Carroccio, il bergamasco Roberto Anelli, si è affrettato a smentire, esprimendo anche un certo malcontento per la sentenza del Tar.

«Non si può arrivare a pubblicare gran parte del calendario a due giorni dall'apertura - ha però sbottato il presidente di Federcaccia Lombardia, Lorenzo Bertacchi, che assieme alle altre associazioni aveva rilevato la cosa già da tempo -. Era ovvio che le sigle animaliste avrebbero presentato ricorso, a partire dalla decisione di aprire la caccia il 19 settembre e non il 2 ottobre. Forse è il caso che Regione ascolti di più la voce dei cacciatori».

Intanto le varie federazioni, a sigle riunite, hanno rilasciato un comunicato in cui chiedono un immediato provvedimento per ripristinare l'attività, altrimenti ci saranno mobilitazioni e proteste.

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