i quartieri del futuro

Come sarà il nuovo volto di Monterosso, Valtesse e Conca Fiorita: un progetto da 15 milioni

Palazzo Frizzoni riceverà da Regione Lombardia 15 milioni di euro, avendo aderito a una manifestazione d’interesse per la selezione di strategie di sviluppo urbano sostenibile finanziate grazie a fondi strutturali e d’investimento europei per il periodo 2021-2027.

Come sarà il nuovo volto di Monterosso, Valtesse e Conca Fiorita: un progetto da 15 milioni
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di Federico Rota

La scuola elementare Gabriele Rosa sarà demolita e ricostruita, mentre la palestra della scuola Angelini riqualificata. Inoltre, i quartieri di Monterosso, Valtesse e Conca Fiorita cambieranno completamente volto, ospitando anche un “villaggio di comunità” che sarà sede di un asilo nido, di una residenza per persone disabili o anziane e di altri servizi socio-sanitari. Ma sarà anche ampliato il parco Goisis, sistemato il centro per tutte le età in via Biava, valorizzato il Lazzaretto e rafforzato il ruolo dei negozi di vicinato. Infine la Cascina Ponchia sarà ripensata in una prospettiva di utilità sociale, legata al quartiere di Monterosso.

La lista di interventi pensata da Palazzo Frizzoni per valorizzare i tre quartieri a nord–est della città è lunga e articolata, ma se si dovesse riassumere in poche parole il progetto Spazi_ARE ha come obiettivo quello di riqualificare gli spazi urbani, promuovendo al contempo politiche che creino una maggiore coesione sociale all’interno della comunità e rafforzando le reti di quartiere.

«Durante la pandemia abbiamo imparato che per migliorare la vita dei residenti è di fondamentale importanza sia valorizzare le potenzialità legate a una dimensione più di quartiere, sia promuovere la socialità – osserva il sindaco Giorgio Gori –. Ci siamo resi conto di quanto sia importante che le persone si sentano parte di un insieme».

Un progetto da 15 milioni di euro

Il progetto è certamente ambizioso e, infatti, il Comune riceverà da Regione Lombardia 15 milioni di euro, avendo aderito a una manifestazione d’interesse per la selezione di strategie di sviluppo urbano sostenibile finanziate grazie a fondi strutturali e d’investimento europei per il periodo 2021-2027. «È esattamente ciò che avevamo chiesto come misura massima», aggiunge Gori.

Nel complesso i fondi stanziati dalla programmazione europea ammontavano a oltre 233 milioni di euro. Alla graduatoria potevano partecipare i comuni lombardi con una popolazione superiore ai 50 mila abitanti e Bergamo è il primo Comune capoluogo che si incontra scorrendo la graduatoria (precedendo città come Milano o Brescia).

Ad oggi è ancora presto per fissare un cronoprogramma preciso, ma entro la fine dell’anno sarà sottoscritto l’accordo di programma con Regione; l’arco temporale massimo fissato da Palazzo Frizzoni per portare a termine questo intervento è comunque di 36 mesi.

Temi e obiettivi

Spazi_ARE, acronimo di “Spazi aperti resilienti ed educativi”, coinvolge appunto i quartieri di Monterosso, Conca Fiorita e Valverde; un perimetro in cui vivono circa 15 mila abitanti, pari al 12,3% della popolazione residente. «I temi prioritari richiesti da Regione erano scuola, abitare e servizi socio-sanitari – spiega Giorgio Gori -, chiedendo progetti che mettessero insieme interventi pensati sia per gli edifici pubblici, sia per valorizzare la dimensione relazionale dei cittadini. Ci siamo trovati a nostro agio, replicando lo schema di lavoro che avevamo adottato per partecipare al “bando periferie” da 18 milioni di euro».

Nell’orizzonte di Palazzo Frizzoni quello presentato oggi è un progetto trasversale, che coinvolge numerosi assessorati (scuola, servizi sociali, lavori e verde pubblico, partecipazione, bilancio), ma anche cittadini, reti sociali, Aziende socio sanitarie territoriali, Aler, realtà del terzo settore, scuole oratori e le agenzie di traporto pubblico locale.

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«Abbiamo seguito 4 direttrici – aggiunge il primo cittadino -. Ripensare edifici scolastici e gli spazi pubblici come luoghi aperti e di incontro non soltanto per la popolazione scolastica, riqualificare i contesti abitativi dismessi o in disuso, incrementare le connessioni per la mobilità dolce, potenziare il verde urbano e, infine, sviluppare occasioni di animazione e azioni di inclusione sociale e d’innovazione».

Perché questi quartieri

Dopo essersi concentrato sulla parte sud di Bergamo con il bando periferie, adesso l’amministrazione ha scelto di guardare a nord della città. «Una delle ragioni principali è a causa dell’incidenza della popolazione over65 – evidenzia Giorgio Gori – sono ben 4.041 le persone in questa fascia d’età. Inoltre, il 41% delle famiglie residenti è mononucleare».

Tra le criticità che il Comune punta a risolvere vi sono la mancanza di piazze e fi luoghi aggregativi, l’alto numero di problematiche socio-sanitarie in carico ai servizi sociali, lo svuotamento di alcuni servizi essenziali e, in particolare, la carenza di strutture mediche e di servizi ambulatoriali e il volume di traffico veicolare che insiste sul nodo di Pontesecco.

Il “villaggio della comunità”

Tra le novità più attese e originali di Spazi_ARE vi è certamente il nuovo “villaggio della comunità”, del valore di 3 milioni e mezzo di euro. Al momento il Comune sta valutandone la collocazione, che comunque sarà in «un edificio o in più di uno stabile che saranno riqualificati – precisa Giorgio Gori -. Non ne costruiremo di nuovi».

Questo nuovo spazio ospiterebbe un asilo nido, spazi abitativi per persone con disabilità o anziane con forme di housing protetto dotate di domotica e spazi dedicati alla dimensione socio-sanitaria. «Il Piano nazionale di resistenza e resilienza si muove nella direzione di creare in tutta Italia le cosiddette “case della comunità” o “della salute” – conclude il sindaco -. Luoghi con poliambulatori, medici, infermieri, assistenti sociali. Ossia quei presidii territoriali sufficientemente diffusi in modo capillare che sono mancati la primavera scorsa. Oggi investire nella medicina del territorio deve essere una priorità».

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