Accordo tra Comune e Clinica San Francesco per aiutare chi non può permettersi cure private
Siglato l'accordo tra le due realtà per lo sviluppo del Cortile della Solidarietà
I Servizi Sociali del Comune e l'Istituto Suore Cappuccine di Madre Rubatto di Bergamo hanno stretto un accordo per combattere insieme la povertà sanitaria, condizione nella quale si trovano i cittadini che non riescono ad accedere alle cure mediche di cui hanno bisogno e che la sanità pubblica non riesce a garantire.
Cosa prevede l'accordo
L'accordo prevede l'impegno corale per lo sviluppo delle attività dell'ambulatorio Cortile della Solidarietà, nato all'interno della clinica San Francesco, con lo scopo di favorire la presa in carico di situazioni ad alto rischio di salute di coloro che per questioni economiche, di contesto e personali non accedono alle cure.
In particolare, le attività dell'ambulatorio comprendono:
- la prima valutazione e l’eventuale richiesta di ulteriori approfondimenti per la diagnosi;
- la verifica dei risultati degli eventuali accertamenti specialistici;
- il monitoraggio delle cure in fase acuta e in caso di cronicità;
- il riferimento in caso di necessità del case management clinico fornito dalla Casa di Cura;
- il follow up della cura e dei percorsi clinici strutturati;
- la segnalazione dagli enti di riferimento secondo criteri condivisi gli invii per ciò che non è risolvibile in ambito esclusivamente clinico;
- la relazione con il servizio farmacia e psichiatria;
- l'analisi delle risorse operative ed economiche e apertura delle agende;
- l'apertura dei canali indispensabili (prefettura, Ats) per la presa in carico situazioni critiche.
Il ruolo del comune
- svolgere un'azione informativa e di orientamento nei confronti delle persone che accedono al servizio di Segretariato Sociale e agli sportelli informativi comunali circa l'esistenza e le funzioni dell'ambulatorio;
- segnalare situazioni che necessitano di un intervento di valutazione ed eventuale approfondimento e/o di cura, collaborando nella definizione di un progetto individualizzato;
- realizzare incontri di coordinamento e/o di confronto per la condivisione della progettualità sulle singole situazioni in carico
- supportare, a seguito di specifica richiesta, gli operatori dell’ambulatorio nella lettura e decodifica dei bisogni di natura socio-assistenziale dei pazienti.
Per tre anni
L'Accordo avrà una durata di tre anni, con possibilità di proroga per uguale durata, previa valutazione degli elementi di continuità di risposta al bisogno e di sostenibilità economica. Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali sottolinea: «L'Amministrazione ha perseguito in questi anni lo sviluppo e l'implementazione di un welfare generativo, di prossimità e di comunità, anche valorizzando ciò che era già presente e attivo nel territorio e dando alle diverse iniziative una veste maggiormente integrata e sistemica. Sono state inoltre messe in campo una serie di iniziative di collaborazione tra i servizi sociali e quelli sanitari del territorio con l'obiettivo di rispondere alle grandi difficoltà che il sistema ha messo in luce, in particolare dalla pandemia ad oggi».