Contratto di gestione delle case popolari a Mm Spa, i dubbi di Lega e sindacati
Alberto Ribolla ritiene che la società milanese non sia affidabile, anche se negli ultimi anni Aler non aveva certo brillato nella gestione
Il Comune di Bergamo ha deciso di non rinnovare il contratto di gestione e manutenzione dei suoi alloggi popolari con Aler e sottoscriverlo con Mm Spa: una decisione resa nota ieri (mercoledì 16 novembre) e che già ha suscitato una reazione nell’opposizione, con il consigliere leghista Alberto Ribolla che ha presentato un’interrogazione sull’argomento.
«Mm Spa è una società partecipata dal Comune di Milano che ha in gestione gli alloggi popolari del Comune. Tale società non brilla certo per la gestione degli alloggi popolari milanesi; al contrario, è nota la situazione di estremo disagio nella gestione delle case popolari di Milano, oggetto anche di numerosi servizi di trasmissioni televisive. Peraltro, la società ha i bilanci in perdita, per quanto riguarda la divisione che si occupa delle case popolari e recentemente ha visto i propri vertici cambiare, segno della totale inefficienza della gestione», ha affermato l’esponente del Carroccio nell’interrogazione.
La decisione di Palazzo Frizzoni, però, deriverebbe proprio dal fatto che dopo la discreta partenza del 2015 la gestione di Aler sarebbe peggiorata notevolmente. Secondo Ribolla, però, il nuovo ente milanese incaricato della gestione non sarebbe comunque affidabile: «Non è assolutamente chiaro quali siano i benefici nell’assegnare la gestione delle case popolari di proprietà del Comune a Mm Spa, società distante, senza conoscenza del territorio e senza uffici». Il leghista chiede quindi quali siano state le motivazioni di tale decisione da parte della Giunta e quali garanzie siano state date loro dalla nuova società. Inoltre, Ribolla ha domandato come mai non sia stata ripristinata la gestione in house (cioè diretta), come avveniva prima del 2015.
Nel frattempo, i sindacati degli inquilini assegnatari Sunia, Sicet e Uniat sono stati letteralmente colti di sorpresa: «Lo scorso 12 ottobre avevamo tenuto un incontro con le due assessore Marzia Marchesi all’Edilizia residenziale pubblica e Marcella Messina alle Politiche sociali del Comune, proprio per parlare anche della scadenza della convenzione con Aler a fine anno - hanno commentato oggi Luisella Gagni di Sunia, Roberto Bertola di Sicet e Claudia Dabbene di Uniat -. Mentre si stava progettando un tavolo sull’edilizia pubblica per condividere più efficacemente le informazioni, siamo stati tenuti completamente all’oscuro su una questione così rilevante». Le tre sigle, per questo motivo, hanno quindi chiesto un incontro urgente ai due assessorati.
La priorità dei sindacati però è un’altra: «Secondo gli ultimi dati in nostro possesso risalenti al settembre 2021, sui 986 alloggi di proprietà comunale erano ben 93 le abitazioni sfitte perché necessitavano di manutenzione. Ora, lo scorso aprile gli appartamenti rimessi a bando sono stati 20. È verosimile perciò immaginare che ce ne sia come minimo una settantina ancora senza inquilini, case rimaste inutilizzate in un periodo in cui ce ne sarebbe davvero bisogno», hanno proseguito i sindacalisti.
«La nostra priorità è che il nuovo gestore proceda con urgenza a una manutenzione che da troppo tempo toglie dalle assegnazioni molte unità abitative – hanno concluso -. Quelle case servono, e servono il prima possibile. Dal 2015 e nei primi tre anni di gestione di Aler avevamo assistito a una robusta azione di riattamento di molti appartamenti e dunque della messa a disposizione di numerose case. Poi avevamo registrato quasi un blocco nell’azione del gestore. Speriamo sia questa l’occasione per una svolta. Certo, resta il fatto che sarebbe stato meglio esserne informati durante la sua definizione».