il caso

Contro l'obbligo vaccinale: 300 operatori sanitari, anche bergamaschi, ricorrono al Tar

Il personale sanitario delle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova ritiene ingiusto il rischio di sospensione dello stipendio

Contro l'obbligo vaccinale: 300 operatori sanitari, anche bergamaschi, ricorrono al Tar
Pubblicato:
Aggiornato:

L’obbligo vaccinale, come principio, molte persone non riescono proprio ad accettarlo. Anche a trecento operatori sanitari delle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, che hanno deciso di fare ricorso al Tar contro questa norma. L’udienza è fissata al 14 luglio e ad anticipare la notizia, ripresa dalle maggiori testate nazionali, è stato Il Giornale di Brescia.

L’obbligo vaccinale riguarda gli operatori sanitari, nell’interpretazione più larga del termine: medici e infermieri quindi, ma anche tecnici sanitari o di radiologia, dentisti, biologici, farmacisti, psicologi, veterinari o biologi. Una platea a cui vanno tolti tutti coloro che risultano esonerati dalla vaccinazione per ragioni di salute.

Nella Bergamasca sono circa 2.500 i professionisti che ancora non hanno ricevuto la prima dose. A eccezione di chi ha un valido motivo per l’esonero, dalla prossima settimana chi non dimostrerà di essere in regola o di essersi prenotato rischia la sospensione dal lavoro.

Il ricorso è stato depositato il 22 giugno. A detta dell’avvocato Daniele Granara questa non è una battaglia no vax, bensì una battaglia di democrazia visto che si obbliga un individuo «a correre un rischio, altrimenti gli viene impedito di svolgere la professione».

Seguici sui nostri canali