Progetto al palo

Costi in aumento, contributi in calo: l'ex Colonia sul Monte Farno resta in stand by

Gli aumenti delle materie prime rendono insostenibile l'intervento. Ridotto a 200.000 euro il contributo di Regione

Costi in aumento, contributi in calo: l'ex Colonia sul Monte Farno resta in stand by
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di Giambattista Gherardi

Uno stop imprevisto per un progetto tanto atteso, ma anche una decisione necessaria e sostanzialmente inevitabile, condivisa all’unanimità dai componenti del Consiglio comunale. Il progetto di rigenerazione urbana legato alla ex Colonia delle Orsoline sul Monte Farno a Gandino viene per il momento accantonato, vittima dell’impennata dei costi delle materie prime e della riduzione a meno della metà del contributo annunciato a inizio marzo da Regione Lombardia.

Il progetto, redatto dagli architetti Elia Franchina e Alessandro Noris, era stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, con la minoranza di Idee Impegno Risultati (Lega e Fratelli d’Italia) che aveva collaborato attivamente al tavolo di lavoro creato dalla maggioranza di Insieme per Gandino, Barzizza e Cirano guidata dal sindaco Elio Castelli.

Con favore, negli ultimi mesi era stata accolta la notizia di un primo finanziamento a fondo perduto concesso dal Gal Valle Seriana e Laghi bergamaschi (179.298 euro) e poi quella relativa alla Rigenerazione Urbana di Regione Lombardia (cinquecentomila euro). In questo modo, per raggiungere il totale complessivo dei fondi necessari al progetto (più di 1,5 milioni di euro) sarebbe servito un mutuo del Comune di oltre ottocentomila euro, di massima già programmato, anche in virtù del fatto che proprio quest’anno di esaurivano i pagamenti pluriennali per l’acquisto dell’immobile dalle Orsoline, deliberato nel 2002 dall’amministrazione leghista del sindaco Marco Ongaro.

Il rendering del progetto Colonia Monte Farno

La ex Colonia del Farno è un edificio dismesso da più di venticinque anni. Le sue dimensioni (mt. 54,80 di lunghezza, mt. 11,70 di larghezza e mt. 10,00 di altezza) rendono impossibile la ristrutturazione e inevitabile la demolizione. Il progetto condiviso ha ipotizzato la creazione di un punto informativo, con locale per degustazione di prodotti tipici e rifugio. Tutto predisposto in un edificio di circa 600 metri quadrati, composto da due piani fuori terra, con la conservazione dell’attuale piano seminterrato con cisterne e locali accessori.

L’urgenza di confermare o meno a Regione Lombardia lo stanziamento promesso entro il 3 aprile, ha visto convocata lo scorso 29 marzo la Commissione Comunale Territorio, Opere Pubbliche ed Ecologia. Data la rilevanza del tema in oggetto, la convocazione è stata estesa a tutti i consiglieri (assente il commissario di minoranza Mattia Lanfranchi, sostituito dalla capogruppo Albina Vian) e ai progettisti, cui è stato chiesto di aggiornare il computo metrico presentato in precedenza a seguito degli imprevisti e consistenti aumenti dei costi dell'ultimo periodo.

Sul tavolo il sindaco Elio Castelli ha dovuto mettere anche l’ulteriore precisazione di Regione Lombardia, che in data 18 marzo ha comunicato al Comune di Gandino che l’entità del contributo regionale, valutata definitivamente la tipologia di intervento, sarebbe stata di soli duecentomila euro, e non di cinquecentomila. In definitiva, il progetto nella sua totalità comporterebbe ora costi aggiornati per complessivi 2 milioni e 178 mila euro, con contributi da GAL e Regione per 379 mila euro. Di fatto, per il Comune sarebbe ora necessario un mutuo di almeno 1,8 milioni di euro, più che doppio rispetto a quanto ipotizzato nel primo piano finanziario.

La Colonia Monte Farno in un'immagine degli anni '60

Vari consiglieri, a fronte dei notevoli aumenti dei costi di realizzazione e della reale entità dei contributi concessi, hanno espresso immediatamente molte perplessità sull'opportunità di realizzare l'opera accendendo un mutuo tanto oneroso. È stata presa in considerazione anche l'ipotesi di realizzare solo il primo step dell'opera (Infopoint, sala degustazione, sala ristorante con 44 posti e bar con 12 posti), ma buona parte dei consiglieri ha ritenuto che la validità del progetto sia tale solo se realizzato nella sua interezza.

All’unanimità si è quindi deciso di mantenere in essere il progetto complessivo a oggi redatto, rimandando le valutazioni sulla possibile realizzazione dell'opera qualora si presentino condizioni economiche più favorevoli, dato che, allo stato attuale, il costo dell'opera non è ritenuto sostenibile dal Comune.

Il tema della valorizzazione dell’ambiente montano resta comunque prioritario per l’amministrazione gandinese, che ha completato negli ultimi mesi (fortunatamente prima dell’impennata dei costi delle materie prime) opere importanti con finanziamenti GAL. Da citare la viabilità montana in zona Farno-Montagnina (settantamila euro), quella in Valpiana e Comunaglia (complessivi 187 mila euro), nonché per lo sviluppo di sentieri e aree di sosta didattiche lungo i Percorsi delle Malghe e del Bosco (86 mila euro).

Da ricordare infine il progetto, finanziato da Regione Lombardia con settecentomila euro, per il borgo storico di Barzizza, il rifacimento del tetto di copertura dell’ex orfanotrofio in vicolo Rottigni e il nuovo percorso di collegamento fra piazza Vittorio Veneto e il Parco Comunale Verdi, il cui cantiere è stato avviato proprio in questi giorni. Per la Colonia si aspettano giocoforza tempi migliori.

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