Nel cremonese

Covid tra i visoni di un allevamento, Michela Brambilla: «Chiudere le strutture»

Favorevole anche Regione, che intende chiedere al Governo la dismissione di queste attività e degli altri animali da pelliccia

Covid tra i visoni di un allevamento, Michela Brambilla: «Chiudere le strutture»
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Il Covid corre non soltanto da uomo a uomo, ma anche da uomo ad animale e viceversa (pur in modo più contenuto). Prova ne sono i focolai individuati negli allevamenti di visoni olandesi, danesi e spagnoli, ma anche in una struttura nel Cremonese.

L’attività di sorveglianza su tali strutture non è venuta meno e, comunque, i potenziali rischi per la salute pubblica sono trascurabili. Ciononostante, come riportano i colleghi di PrimaCremona, Regione Lombardia intende chiedere al Governo la dismissione definitiva degli allevamenti di visoni e degli altri animali da pelliccia, accompagnata da ristori adeguati.

Una battaglia rilanciata più volte anche dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente. «Se c'è una cosa che questa pandemia dovrebbe averci insegnato è la necessità di cambiare, radicalmente, il nostro rapporto con la natura – sottolinea -. Per questo chiedo al Governo di prendere coraggio e di decidere, fin da subito, la chiusura definitiva di tutti gli allevamenti di visoni sul territorio nazionale».

Attualmente in Lombardia sono presenti due allevamenti di visoni: uno in provincia di Brescia e uno in provincia di Cremona, per un totale di circa 3.400 esemplari e l’attività di vigilanza, fino a questo momento, non ha evidenziato criticità. Ad agosto dell’anno scorso però in un terzo allevamento nel Cremonese, erano emerse alcune deboli positività tra gli animali e la positività asintomatica in un dipendente. Tutti gli animali erano stati abbattuti e le carcasse smaltite con trattamenti specifici.

«Questi provvedimenti emergenziali – aggiunge l'ex ministro del Turismo – che si traducono nello sterminio di migliaia di animali innocenti, rischiano di essere anche inutili sul lungo periodo come strumenti di contenimento del virus, se non vengono accompagnati da un piano preciso per terminare, per sempre, l'allevamento di visoni e di tutti gli animali da pelliccia».

«Alla notizia del focolaio di Cremona – conclude l’onorevole Brambilla -, non posso che rilanciare la richiesta di una legislazione che vieti per sempre l’allevamento e il commercio di animali per la produzione di pellicce. Regione Lombardia ha già chiesto di procedere alla dismissione degli allevamenti sul proprio territorio, ma non basta: serve una legge quadro nazionale che obblighi alla chiusura definitiva, stabilisca come ricoverare i visoni ancora vivi, e preveda adeguati ristori per la riconversione delle attività. Le sofferenze inflitte agli animali non hanno alcuna giustificazione etica, a maggior ragione se servono ad alimentare un’industria voluttuaria e palesemente in declino».

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