Creato il Tavolo provinciale contro la crisi idrica. Si ipotizza lo sfruttamento delle fonti montane
L’iniziativa di Prefettura e Provincia, insieme anche ad Ats e Uniacque. Le prime proposte dopo tavolo regionale e ordinanza nazionale
È stato istituito ieri (lunedì 27 febbraio) il Tavolo provinciale di confronto per la crisi idrica: la prima riunione s'è tenuta alla presenza, tra gli altri, del prefetto di Bergamo Giuseppe Forlenza e del presidente della Provincia Pasquale Gandolfi.
L’idea è quella di valutare possibili soluzioni in sinergia, per attuare strategie condivise e affrontare gli effetti della siccità, che si stanno facendo sentire ormai anche nella Bergamasca. Presenti all’incontro anche i rappresentanti dell’Ufficio territoriale regionale, Ats Bergamo, Ufficio d’ambito di Bergamo e Uniacque.
Nel corso della riunione sarebbero già state elaborate alcune ipotesi operative, che però saranno rese note solo in seguito, dopo le indicazioni del tavolo regionale convocato per giovedì e la pubblicazione dell’ordinanza nazionale con lo stanziamento dei fondi per gli interventi.
Intanto, gli uffici competenti e gli enti locali stanno lavorando a una serie di ipotesi per sopperire alla mancanza d’acqua, tra cui la possibile immissione in rete delle fonti di approvvigionamento meno utilizzate, come quelle montane. Attualmente, infatti, Uniacque gestisce cinquecento sorgenti, ma sul territorio ce ne sono molte altre. Tuttavia, il loro impiego nella rete richiederebbe la definizione di un percorso preciso. Di conseguenza, non si tratterebbe di interventi disponibili nell’immediato, ma richiederebbero un certo periodo di pianificazione.