l'appello

Crescono i timori di una Città Alta senza medici di base: «Ats dichiari il borgo zona carente»

La richiesta è stata fatta dall'assessore alle politiche sociali Marcella Messina, dal consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta e dal consigliere comunale della Lista Gori Roberto Amaddeo

Crescono i timori di una Città Alta senza medici di base: «Ats dichiari il borgo zona carente»
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È chiaro a tutti che la sola presenza di un ambulatorio comunale gratuito non può allontanare gli spettri di una Città Alta priva di medici di base. Venerdì andrà in pensione, dopo 42 anni di servizio, il dottor Lorenzo Tonnello e un paio di mesi più tardi lo seguirà anche la dottoressa Gloria Dolci; a quel punto resterà soltanto il dottor Claudio Carnicelli, in Borgo Canale per 9 ore la settimana.

Troppo poco se si tiene conto dei potenziali disagi per gli assistiti, visto che l’età media dei residenti nel borgo storico è piuttosto elevata. Per questa ragione l'assessore alle politiche sociali Marcella Messina, il consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta e il consigliere comunale della Lista Gori Roberto Amaddeo hanno lanciato un appello all’Ats di Bergamo, chiedendo che il borgo storico sia segnalato «come zona carente, per fare un primo passo in risposta a questa nuova esigenza».

«Siamo consapevoli che il tema della carenza di medici di base stia investendo una fetta sempre più importante di cittadini – osserva l’assessore Messina -. Come Amministrazione ci stiamo concentrando, con azioni concrete, per favorire la permanenza dei residenti in un borgo storico come Città Alta, con tutte le sue bellezze e caratteristiche, ma tenendo anche in considerazione le criticità esistenti».

Per risolvere questa problematica è necessario che si attivi l’Ats, in collaborazione con Regione Lombardia e con l'assessorato al Welfare. «Il tema non è nuovo – aggiunge Carretta - e va preso seriamente in considerazione. Avevo proposto in Riforma alcune correzioni, su suggerimento degli stessi medici, ma la maggioranza ha preferito procedere per la sua strada che, volente o nolente, ha contribuito a farci arrivare al punto in cui siamo oggi».

«In questi anni ci siamo posti come obbiettivo quello di far restare Città Alta il più possibile un quartiere vissuto, cercando di equilibrare l’impatto turistico che comunque ha fatto conoscere in tutta Europa il borgo storico – conclude Amaddeo -. Alcune azioni non dipendono da noi ma da altri organismi istituzionali. Oggi cerchiamo anche di far fronte alla mancanza del medico di base, mettendo a disposizione l’ambulatorio di proprietà comunale, e chiederemo all’Ats di porre come priorità questo nuovo bisogno».

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