Siccità mai vista

Crisi idrica senza precedenti, Salmezza (frazione di Nembro) è rimasta senza acqua

La Protezione civile ha dovuto portare 19 mila litri da Pradalunga per riempire la cisterna comunale. È l'ennesimo intervento di questo tipo

Crisi idrica senza precedenti, Salmezza (frazione di Nembro) è rimasta senza acqua
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Mentre la morsa del caldo continua a farsi sentire (per quanto il meteo prometta pioggia), si moltiplicano i racconti circa provvedimenti mai visti a memoria d'uomo, come l’acqua potabile portata in sacchetto e problemi di ogni tipo. La causa di tutto, inutile dirlo, è la siccità.

Tutta la Bergamasca, in gradi diversi, ne sta risentendo e protagonista questa volta è Salmezza. La frazione di Nembro, abitata da soli otto residenti ma che d’estate vede il numero di persone presenti (e che quindi hanno bisogno di servizi essenziali come l’acqua) salire esponenzialmente ,ha subito nella giornata di mercoledì 3 agosto un blocco totale della fornitura di acqua. Fino a sera, niente acqua per chi vive nella frazione, che non servita dall’acquedotto. La sorgente che in genere riempie la cisterna comunale è andata infatti esaurendosi e così la Protezione civile è dovuta intervenire per affiancare gli abitanti e aiutarli ad affrontare la crisi idrica.

In poche ore, sono stati scaricati dai volontari della Protezione civile 19mila litri d’acqua presi da Pradalunga. Negli ultimi mesi, sono stati ben sei gli interventi, autorizzati dal prefetto di Bergamo, che hanno visto protagonisti i Vigili del fuoco sia di Bergamo che di Gazzaniga e che hanno portato nella piccola Salmezza ogni volta 45mila litri di acqua. La situazione d’emergenza sta colpendo tutta la provincia e per aiutare i residenti e i villeggianti ora presenti si è scelta come ultima spiaggia, in attesa delle piogge, l’aiuto dei volontari. Per fare fronte all’emergenza, l’Amministrazione ha coinvolto e chiesto aiuto anche ai comuni di Alzano e Albino.

Non solo: già lo scorso 20 luglio il sindaco di Nembro Gianfranco Ravasio aveva firmato l’ordinanza che vieta di utilizzare l’acqua pubblica per abbeverare gli animali. I due allevatori della zona hanno dovuto trovare strade alternative. Uno di questi ha optato per rifornirsi ad Algua, l’altro, il ristoratore Gilberto Merelli, in collaborazione con Coldiretti e con il sostegno del Comune di Selvino e della società selvinese Amias Servizi, ogni giorno scende nel cuore dell’Altopiano con il suo piccolo trattore per riempire le cisterne con un metro cubo d’acqua giornaliero.

Il problema in queste zone non è nuovo, ma mai l’emergenza idrica era arrivata fino a questo punto. Un punto forse di non ritorno per allevatori e ristoratori, che rischiano di abbandonare le proprie attività o spostarsi a causa delle troppe difficoltà difficili da superare.

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