per i giovani

Da Bergamo un "Patto di comunità" contro dispersione scolastica e orientamento al lavoro

Un'iniziativa promossa dal Comune in collaborazione con gli altri enti pubblici e privati del territorio. Partner tecnico è Fondazione Adapt

Da Bergamo un "Patto di comunità" contro dispersione scolastica e orientamento al lavoro
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Aiutare i giovani bergamaschi a scegliere al meglio il proprio percorso formativo, contrastando il fenomeno della dispersione scolastica, e a imboccare una carriera professionale che sia per loro soddisfacente e che arricchisca il sistema produttivo territoriale.

Sono gli obiettivi del “Patto di comunità” promosso dal Comune di Bergamo attraverso politiche e progetti di accompagnamento rivolti a tutte le fasce d’età (fino ai 18 anni) grazie alla rete d’iniziative già esistenti in città e in provincia.

«Siamo uno dei territori con il tasso di disoccupazione più basso del nostro Paese, con percentuali intorno al 3 per cento – sottolinea il sindaco Giorgio Gori -. Ma siamo anche a conoscenza della fatica fatta dai nostri giovani per trovare il lavoro che fa per loro. Inoltre, la pandemia ha acuito il fenomeno della dispersione scolastica e registriamo una differenza tra domanda e offerta. Ecco allora che proponiamo un Patto di comunità, costruendo un sistema che, secondo noi, si realizza solo attraverso una forte dimensione comunitaria che comprende tutti i soggetti impegnati sul territorio. Il Comune cerca semplicemente di fare da innesco per questa iniziativa, che trascende la semplice dimensione cittadina, e che tenta di costruire un’alleanza con il resto della provincia in una partita decisiva per il futuro della nostra comunità e delle giovani generazioni».

Partner tecnico dell’iniziativa è Fondazione Adapt, che si occuperà del monitoraggio dei singoli progetti e del processo complessivo previsto dal Patto di comunità. L’amministrazione nel frattempo ha già coinvolto altri stakeholder, dalla Provincia all’Ufficio scolastico di Bergamo, dal sistema della formazione professionale (Enaip, Abf, Patronato San Vincenzo…) alla Camera di Commercio, Bergamo Sviluppo, Confartigianato, Confindustria, i sindacati, la pastorale del lavoro della Diocesi, le Acli, Adasm, o l’Università.

«Le politiche per arginare il calo di natalità in una città come la nostra – spiega l’assessore all’istruzione e alle politiche giovanili Loredana Poli - si strutturano attorno alla visione di un luogo accogliente per i giovani e le famiglie con bambini. Politiche di conciliazione, con attenzione ai caregiver familiari, abitative, di supporto alla scuola e al lavoro e culturali».

All’interno di questo Patto si lavorerà quindi sulla quantità, qualità ed efficienza dei servizi per l’infanzia, dei servizi scolastici e di formazione professionale, oltre che quelli educativi in senso ampio (musei, teatri, orto botanico, InformaGiovani, associazioni e terzo settore) e dello sport.

D’altro canto si cercherà anche di strutturare una più ampia rete tra soggetti pubblici e privati differenti che si occupano di educazione, istruzione, formazione e lavoro, che possa orientare in modo più consapevole i giovani verso il proprio futuro. «In questo contesto, - conclude Loredana Poli - i punti di forza delle politiche comunali a supporto del sistema scolastico si articolano intorno all’assestamento di politiche orientative di qualità, volte a supportare la costruzione precoce di soft skills per migliorare la percezione di autoefficacia, a favorire scelte efficaci del percorso di studi e di lavoro».

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