Da oggi si possono adottare i 47 cuccioli sequestrati dall'azienda agricola di Trescore
Arrivano dall'Est, ma erano spacciati per «nati in casa»; ora, dopo esser stati curati al canile di Levate, sono pronti per essere affidati
Sono quasi tutti barboncini, ma ci sono anche quattro pastori australiani e due bassotti fra i 47 cuccioli che, dopo essere stati tratti in salvo in un blitz in un'azienda agricola di Trescore, da oggi, sabato 12 novembre, possono essere adottati grazie all'impegno di sette associazioni che ne seguiranno l'iter di affidamento.
I cuccioli arrivano dal "mercato nero" (sembra venissero prelevati dall'Est Europa), anche se gli arrestati li spacciavano per nati in Italia. Anzi, stando ai messaggi presenti sul sito che l'azienda usava per venderli, i cuccioli sarebbero «nati in casa, vaccinati, sverminati, microchip, libretto sanitario e passaggio». Nella realtà, non avevano nulla di tutto questo.
Il sequestro e le denunce
Il 20 ottobre scorso, dopo il sequestro dell'azienda, i 47 esemplari vennero recuperati dai veterinari di Ats Bergamo e affidati al canile di Levate. Lì, in queste ultime settimane, sono stati curati. Il blitz della Stradale era scattato a seguito di una sessantina di denunce sporte nei confronti dei titolari dell’azienda agricola, che ormai da anni mandavano avanti il loro business di compravendita di cuccioli.
Spesso i cagnolini, non sverminati né vaccinati, una volta acquistati da ignari nuovi padroni morivano o risultavano affetti da gravi malattie (come la parvovillosi o la giardia) nelle prime settimane di vita. Gli acquirenti più fortunati si sono ritrovati con cani che, crescendo, hanno mostrato di essere di una razza diversa da quella indicata.
L'iter di adozione
Con la diffusione della notizia del sequestro, in tanti avevano chiesto la possibilità di adottare i cuccioli, opportunità che oggi si sta concretizzando. Tuttavia, è bene chiarire che l'iter di adozione, per quanto avviato, non è così immediato. Con ieri, venerdì 11 novembre, il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso dei difensori degli arrestati. Si apre così il primo passaggio: i cuccioli potranno essere affidati a famiglie che se ne prendano cura, in vista dell’affidamento definitivo. Quest'ultimo potrà scattare solo quando si potrà procedere con la confisca dei cagnolini, che saranno quindi definitivamente “liberati”.