Da Piazza Pontida a piazzetta Santo Spirito: la nuova e ricca mappa della movida in città
Sono diventate tante le zone della città che offrono ristoranti e divertimento serale. I giovanissimi sul Sentierone e in piazza della Libertà, Pignolo è più viva che mai
di Andrea Rossetti
C’era un tempo, neppure troppo lontano, in cui Bergamo attendeva l’arrivo degli estivi così da avere finalmente dei posti dove andare a bere qualcosa e svagarsi nelle sere più calde. Dalla Trucca agli Spalti, quei locali temporanei regalavano a tutti un’alternativa che, durante gli altri mesi dell’anno, era quasi ridotta allo zero.
A distanza di (pochi) anni, le cose sono drasticamente cambiate. Se allora la frase «Bergamo è una città morta» era la rituale - e oggettiva - fotografia narrativa, oggi chi la dice sa di mentire. Anzi, c’è chi mette in guardia e afferma che Bergamo rischia di tornare «un posto triste». A pronunciare queste parole, la scorsa settimana, è stato Patrizio Locatelli, titolare del Balzer, in un’intervista al Corriere Bergamo. Locatelli commentava la sanzione che gli è stata inflitta dal Comune per la violazione del regolamento “anti movida” e che impone alla sua attività (così come ad altre otto) la chiusura alle 24.30 massimo. Ed è proprio partendo dai locali recentemente sanzionati da Palazzo Frizzoni che è possibile notare come sia cambiata la “mappa” del divertimento serale in città.
Il nuovo regolamento
Prima una premessa: il regolamento “anti movida” è stato recentemente (ad aprile) modificato dal Comune. A indicare agli uffici competenti quali siano le attività da attenzionare è la Polizia locale, che presenta ciclicamente un report contenente segnalazioni, eventuali irregolarità e osservazioni. A quel punto, è il Comune che valuta se emettere o meno ordinanze sanzionatorie. Parallelamente, la Locale indica anche quali attività sotto sanzione meritino la rimozione delle stesse. La scorsa settimana, quattro locali sono stati “premiati”.
Non più solo Santa Caterina
Il Balzer, come detto, rientra nella lista dei nove locali che, invece, sono stati “puniti”. Secondo alcune indiscrezioni, a pesare nei confronti della storica attività posta sul Sentierone, oltre alle recenti segnalazioni da parte di alcuni residenti (che non sono poi tanti), anche alcune irregolarità segnalate nel periodo in cui bar e ristoranti avevano l’obbligo di chiudere alle 22. Ma, al di là delle motivazioni che hanno portato Palazzo Frizzoni a questa scelta - definita da Locatelli «liberticida e antidemocratica» -, fa specie che a subire una sanzione di questo tipo sia il Balzer, un locale sul Sentierone, ovvero un’area della città che, fino a pochi anni fa, dopo le 19 si spegneva totalmente.
È la dimostrazione di come sia cambiata la mappa del divertimento cittadino. Borgo Santa Caterina resta un centro importante della cosiddetta movida (e infatti sono ben quattro le attività lì sanzionate), ma non è più l’unico. E certo sono lontanissimi i giorni - anzi, le sere - in cui la via veniva presa d’assalto da orde di giovani. Ciononostante, i residenti continuano, comprensibilmente, a lamentarsi. Perché l’alta presenza di attività, per di più con spazi interni ristretti e dunque con molti avventori che sfruttano l’esterno per consumare, si scontra con il fatto che la zona è anche un’area residenziale e altamente popolata. Per di più da persone sempre più anziane (attualmente, la popolazione di Borgo Santa Caterina over 60 rappresenta circa il trenta per cento, negli Anni Novanta era meno del venti).
Piazza Pontida
Anche i difficili rapporti tra attività e residenti hanno forse spinto parte dell’utenza al di fuori del Borgo d’Oro, in particolare in Piazza Pontida. L’introduzione, anni fa, della Ztl ha permesso il proliferare di locali che vivono tanto negli interni quanto - soprattutto - negli esterni. È qui che, ben prima della pandemia, i dehors hanno mostrato tutta la loro forza di attrazione. Le liberalizzazioni comunali nell’uso degli spazi esterni degli ultimi due anni non hanno fatto che accrescere l’appeal della zona e anche adesso che alcuni locali hanno dovuto, per forza di cose e non certo con piacere, ritirarsi dalla piazza, gli avventori sono rimasti. (...)