dove metto il bebé?

Dal 2027, Bergamo avrà mille posti negli asili nido. Ma come faremo a sostenerli?

La vicenda dei "posti scomparsi" scoperchia il problema. Tra tre anni avremo 600 posti pubblici e 400 privati, un bel risultato. Ma chi metterà i soldi per mantenere un servizio così esteso?

Dal 2027, Bergamo avrà mille posti negli asili nido. Ma come faremo a sostenerli?
Pubblicato:

di Wainer Preda

La sorpresa è di quelle capaci di tagliare la gambe a una famiglia. Il primo marzo scorso, una mamma di Redona tenta di iscrivere la sua secondogenita all’asilo nido “Femì”, attraverso il sito del Comune di Bergamo.

È il primo giorno utile alle iscrizioni ed è fiduciosa. La struttura è vicina a casa e fino all’anno precedente aveva 35 posti comunali a costo quasi zero. Ebbene, con sommo stupore, il sito le risponde che quel nido non è più disponibile. Lei scrive nella chat ad altre mamme. Che purtroppo confermano: il nido c’è ancora, ma i posti pubblici sono scomparsi.

La bufera politica

E dire che nel 2017 il Comune aveva salutato la convenzione con quella struttura in pompa magna. Dopo trent’anni d’attesa, aveva detto l’allora assessore Loredana Poli «finalmente Redona ha un nido» con posti anche pubblici. Meglio, aveva. Parte una petizione online che nel giro di poche ore raccoglie centinaia di firme.

Il titolo fa scalpore e desta un certo allarmismo: “Ripristino dei nidi comunali a Bergamo”. A stretto giro si mobilita la politica. Perché salta fuori che il Comune non ha rinnovato “l’acquisto” di posti pubblici anche in un altro nido, il “Bosco delle coccole” di Colognola.

Fratelli d’Italia va all’attacco della giunta: «Troviamo a dir poco schizofrenico che questa Amministrazione lamenti la mancanza di soldi pubblici, aumenti le tariffe sugli asili nido e contemporaneamente chiuda in malo modo le convenzioni esistenti perché il prossimo anno si apriranno nuovi asili comunali, peraltro in altri quartieri». Segue ordine del giorno in Consiglio comunale, presentato da Ida Tentorio.

La bufera politica cresce. L’assessore comunale ai Servizi per l’infanzia, Marzia Marchesi, si difende. Spiega innanzitutto che la gestione del nido di Redona è privata. E che i 35 posti “acquistati” negli ultimi anni erano in fase emergenziale. La scelta non è stata rinnovata perché fra il 2025 e il 2026 entreranno in funzione tre nuove strutture: a Valtesse, Malpensata e Boccaleone. Mentre a settembre ha aperto il nido al Villaggio Sposi. E il prossimo anno (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 20 marzo, o in edizione digitale QUI