Fascia 3-6 anni

Dalmine, l'assessore Sorti rassicura: «Cre garantito a tutti i bambini che lo vorranno»

Renato Mora si fa portavoce di alcune lamentele e dubbi dei genitori. Un solo ente ha risposto al bando, poca chiarezza dal Comune

Dalmine, l'assessore Sorti rassicura: «Cre garantito a tutti i bambini che lo vorranno»
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di Laura Ceresoli

I centri estivi rappresentano una risorsa preziosa per i genitori che lavorano. Nei giorni scorsi, però, a Dalmine sono emerse alcune difficoltà nell’attivare il Cre per i piccoli dai tre ai sei anni, sia per carenza di educatori che per la mancanza di enti interessati a svolgere tali attività.

A farsi portavoce della problematica è Renato Mora (Pd Dalmine) che ha raccolto le preoccupazioni di alcuni genitori di bambini frequentanti le scuole dell’infanzia: «A marzo il Comune ha aperto un bando per la concessione delle scuole del territorio per la realizzazione dei centri ricreativi - spiega -. Solo un ente ha presentato manifestazione di interesse per la realizzazione del Cre per i minori dal tre ai sei anni, ma è sicuramente insufficiente per soddisfare tutte le richieste arrivate dalle famiglie. L’unica possibilità non può essere quella di appoggiarsi a Cre gestiti da privati, che hanno costi elevati e soprattutto non possono garantire i posti necessari alla frequenza di tutti i bambini. Un grave disservizio che colpisce direttamente le famiglie».

Racconta Giulia Colombo, presidente del Consiglio di istituto della scuola dell’infanzia Cittadini: «Il mio compagno è un metalmeccanico, esce la mattina alle 7 e rientra alle 18, mentre io sono una social media manager freelance da poco e riesco a gestirmi la maggior parte del lavoro da casa, ma non tutto. Lavoro fuori tre mattine a settimana e altre tre o quattro ore in smart working. Le mie figlie hanno otto e cinque anni, visto che non posso lasciarle a casa da sole o portarle a lavoro con me tutta estate, necessito di un Cre e a loro volta le mie bimbe vedono e frequentano ancora i loro amici».

Conclude: «L'assenza di un centro estivo in un Comune grande come quello di Dalmine comporterebbe tre alternative: iscrivere la più piccola a un Cre privato, a minimo 130 euro a settimana; trovarmi una babysitter portandomi così a spendere minimo altri 120 euro a settimana; iscrivere la bambina in un altro Comune. Scelta quest’ultima che mi porterà un risparmio rispetto alle alternative precedenti e che stanno valutando altre madri».

Alcuni lamentano inoltre la mancanza di chiarezza da parte del Comune, che ancora non avrebbe dato informazioni certe sul Cre dell'infanzia. Questo avrebbe già portato molti genitori a iscrivere i propri figli in strutture private, come conferma un’altra mamma: «Comprendo che di questi tempi ci sia una forte carenza di personale educativo, quindi la ricerca può richiedere più tempo del previsto (...)

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