Nessuna alternativa

Debito da 16 milioni di euro, il Comune di Foppolo costretto a restituire gli impianti di risalita

Il dissesto è diventato insostenibile per il bilancio dell’Amministrazione, che non cedendo le strutture rischierebbe anche un’accusa di danno erariale

Debito da 16 milioni di euro, il Comune di Foppolo costretto a restituire gli impianti di risalita
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A causa del notevole dissesto economico, pari a circa 16 milioni di euro, il Comune di Foppolo ha deciso di restituire gli impianti sciistici di risalita ai proprietari. La scelta è avvenuta nel corso della seduta del Consiglio comunale di ieri, lunedì 10 ottobre, con lo stesso sindaco Gloria Carletti a sottolineare la necessità del provvedimento.

Il Comune, infatti, per entrare in pieno possesso delle strutture dopo l’esproprio del 2006 avrebbe dovuto pagare la cifra di 6 milioni di euro (3 milioni il valore, più altri 3 per i canoni di utilizzo) ai legittimi proprietari, come da sentenza del Consiglio di Stato. Tuttavia, ciò era divenuto impossibile per via del forte debito accumulato in questi anni e comunque, per far rientrare il bilancio dell’attività, avrebbe dovuto recuperare altri 10 milioni di euro.

Al tempo di proprietà della Foppolo Evolution, l’Amministrazione fece un’ordinanza di requisizione temporanea d’urgenza per mantenere gli impianti in funzione. Tuttavia, l’atto fu appunto impugnato al Tribunale regionale, che condannò il Comune a pagare il risarcimento per l’utilizzo degli impianti. Dopo il fallimento della società a cui furono sequestrati, una sentenza del Consiglio di Stato del 2009 disponeva che i cinque impianti di Foppolo, ovvero Quarta Baita, Montebello, Toro, Valgussera e Vago, divenissero proprietà del demanio solo dopo il pagamento dell’acquisizione ai proprietari più canoni di utilizzo dei beni, detenuti illegalmente fino a quel momento.

In seguito, l’Amministrazione avrebbe dovuto fare il decreto di esproprio e quello di acquisizione sanante, con l’iscrizione al registro dei beni immobili dei cinque impianti di risalita. Nel frattempo, tuttavia, il canone da pagare ai proprietari è ulteriormente aumentato e, dopo la dichiarazione di dissesto finanziario nel luglio 2020 e l’insediamento del commissario il 30 ottobre, il Consiglio comunale aveva deciso di pubblicare un bando decennale per la gestione degli impianti, che sarebbe stato gestito dalla Provincia come stazione appaltante, che però non è mai stato ufficializzato.

Il proprietario ha però proposto all’Amministrazione comunale la restituzione dei beni, andando a diminuire il risarcimento dovuto ai 3 milioni per l’utilizzo ed evitando di chiedere il credito dovuto dal primo gennaio 2020. Nel frattempo, ha fatto sapere il sindaco Carletti, si sta lavorando per trovare una soluzione che dia stabilità al comprensorio.

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