Espulsi dieci migranti dal progetto di accoglienza a Romano: avevano protestato
Sono ritenuti i protagonisti della rivolta avvenuta l'11 del mese scorso all'ex Hotel La Rocca. Chiedevano migliori condizioni igieniche
Dieci migranti sono stati allontanati questa mattina, mercoledì 4 dicembre, dal centro accoglienza all'ex Hotel La Rocca di Romano di Lombardia, in quanto esclusi dal progetto di accoglienza.
Il provvedimento, dettato dalla Prefettura, è la conseguenza che i dieci dovranno pagare per essersi resi protagonisti di una rivolta a metà novembre durante la quale si erano barricati all'interno del centro. Lo riportano i colleghi di PrimaTreviglio.
Le proteste
In quell'occasione, i richiedenti asilo avevano chiesto che venissero pagati loro i pocket money che non arrivavano da settembre. Non solo, la loro protesta aveva riguardato anche la mancanza di igiene e la scarsa pulizia dell'immobile, nonché il cibo qualitativamente da migliorare (un anno fa l'hotel era stato evacuato causa di frequenti episodi di intossicazione alimentare).
Quella di novembre non è la prima protesta e non è stata neanche l'ultima, dato che i malumori e le tensioni si sono ripercosse nel mese tanto da portate all'attuale provvedimento.
L'opposizione
Prima Treviglio spiega che anche quando il reparto mobile della Questura di Bergamo supportato da una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Romano e da due della Polizia Locale del Distretto della Bassa Bergamasca orientale si sono presentati questa mattina con il funzionario della prefettura, i migranti si sono dimostrati riluttanti e si sono opposti al provvedimento, non accettando di essere allontanati dalla struttura.
Protesta in Prefettura
Dopo ore di trattative, una delegazione di migranti ha deciso spontaneamente di recarsi in Prefettura e protestare contro l'allontanamento. Ora si attende la decisione della Prefettura che potrebbe rivedere il provvedimento oppure confermarlo. In questo caso i dieci avendo perso il diritto di usufruire dell'accoglienza gratuita nelle strutture pubbliche dovranno provvedere a cercare un impiego stabile che permetta di avere il permesso di soggiorno e continuare a vivere sul territorio nazionale.
@Vincenzo: legittime...chi lo sa...dubito che questi ragazzotti si siano premurati di tenere in qualche modo puliti i locali dove alloggiavano....cibo qualitativamente da migliorare? mah.....forse preferivano la manioca rispetto agli spaghetti?
Purtroppo l'accoglienza in Italia viene gestita in maniera approssimativa. Avesse l'obiettivo dell'integrazione, anche le proteste, legittime per quanto leggiamo, non ci sarebbero. Altro discorso è l'aspetto dei controlli interni ed esterni eseguiti dalla Prefettura, per la verifica delle condizioni delle strutture, del vitto ecc.
Anche in Egitto le autorità seguono queste procedure Lol:)