Dietrofront dell'Asst Bergamo Ovest: revocato il blocco delle ferie ai medici fino a fine 2021
Decisione presa in un tavolo aperto a medici, tecnici e dirigenti. Per il resto del personale è già in programma un altro incontro
Dopo il polverone sollevatosi per l’annuncio del blocco delle ferie al personale sanitario fino alla fine dell’anno, è arrivato il dietrofront della direzione dell’Asst Bergamo Ovest.
La contro-decisione è arrivata ieri (venerdì 23 ottobre), al termine del tavolo di trattativa aperto a medici, tecnici professionali, dirigenti amministrativi e sanitari. Al confronto hanno partecipato il direttore generale Peter Assembergs e le delegazioni sindacali. Per il resto del personale, cioè infermieri, Oss, impiegati amministrativi e tecnici è già in programma un incontro giovedì 28 ottobre e l’esito pare che potrebbe essere lo stesso.
«Dopo il lungo confronto di oggi, l’Asst si è detta pronta a ritirare il blocco delle ferie e ha proposto la conversione in visite istituzionali del 20 per cento di quelle programmate in libera professione ha spiegato Roberto Rossi, segretario generale della Fp-Cgil di Bergamo -. Abbiamo preso atto dell’esito della discussione e ora sentiremo i lavoratori per capire se accetteranno questa soluzione. Se avremo il mandato a procedere, lunedì firmeremo l’accordo»
Ma perché si era arrivati all’annuncio di un blocco delle ferie e la sospensione della libera professione medica fino al 31 dicembre? L’obiettivo era quello di recuperare il tempo perduto sul fronte delle prestazioni “non Covid” e rispondere agli obiettivi di Regione Lombardia previsti dai piani legati al Pnrr. Indicazioni che avrebbero coinvolto i dipendenti degli ospedali e delle strutture di Treviglio, Romano di Lombardia, Dalmine, Zanica, Martinengo, Verdello, Ponte San Pietro, Brembate Sopra, Calusco e Caravaggio.
«La necessità di accorciare le liste di attesa per le prestazioni non legate al Covid è rilevante, ma la strategia adottata negli ultimi mesi dalla Asst Bergamo Ovest si è rivelata sbagliata», prosegue Rossi. Secondo il sindacalista a incidere sui ritardi dell’attività ordinaria sarebbe stato proprio l’impegno massiccio di specialisti nei centri vaccinali.
«Diversamente si sono mosse – conclude Roberto Rossi - le Asst Bergamo Est e Papa Giovanni XXIII. È ovvio che portare avanti l’attività vaccinale resta l’unica via d’uscita dalla crisi sanitaria. L’errore, però, è stato quello di impiegare medici e infermieri negli hub durante l’orario di lavoro ordinario, utilizzando in maniera troppo limitata le risorse economiche che pure esistevano per la campagna vaccinale. Poi si voleva far pagare questo errore ai lavoratori che, dopo l’ultimo anno e mezzo, sono stremati. Il diritto al riposo va garantito».