Dopo la morte di Isac Trivella la Lega chiede lumi sulle zone 30: «Mancano i controlli»
I consiglieri Carrara e Stucchi vogliono sapere dal Comune di Bergamo quanti controlli sul rispetto dei limiti di velocità siano stati eseguiti dalla polizia locale dal 2019 ad oggi
La tragica morte di Isac Trivella, deceduto a 17 anni dopo essersi scontrato con un’automobile mentre era in sella al proprio motorino nel quartiere di Monterosso, ha riacceso il dibattito in seno alla Lega sulle zone 30 presenti in città.
I consiglieri comunali Alessandro Carrara e Giacomo Stucchi hanno infatti presentato un’interrogazione nella quale chiedono al Comune di Bergamo quanti controlli sul rispetto dei limiti di velocità siano stati eseguiti dalla polizia locale dal 2019 ad oggi.
«L’Amministrazione si è impegnata nell’approvare in consiglio comunale un progetto che renderà quasi tutte le strade cittadine zona 30, ad esclusione di alcune arterie principali – spiegano i consiglieri del Carroccio -. La strada in cui si è verificato l’incidente risulta già essere regolata come zona 30, ma dalle prime ricostruzioni risulterebbe che lo scontro sia avvenuto con i mezzi che transitavano ad una velocità superiore».
Nel documento depositato a Palazzo Frizzoni, Carrara e Stucchi domandano anche quante violazioni siano state accertate da vigili nelle zone 30 di Bergamo e quali apparecchi elettronici siano stati utilizzati per verificare la velocità mantenuta dagli automobilisti.
«La proposta di rendere quasi tutte le strade cittadine zona 30 non assicura una diminuzione degli incidenti stradali, né tantomeno una diminuzione del traffico», concludono Alessandro Carrara e Giacomo Stucchi che tra l’altro osservano come non risultino essere stati finora «posti in essere controlli specifici per le zone 30 attualmente esistenti».