Dopo l'alluvione

È come se, dalla parte "sotterranea" della Morla, avessero rimosso trecento elefanti

Nei tratti del torrente una mole enorme di rifiuti pari a 1.250 tonnellate. Sassi, terra, piante, ma anche plastica, materassi e mobili

È come se, dalla parte "sotterranea" della Morla, avessero rimosso trecento elefanti
Pubblicato:

di Wainer Preda

È come se là sotto, nei tratti coperti del torrente e non solo, avessero trovato trecento elefanti. Assomma a 1.250 tonnellate la mole di rifiuti raccolta finora dagli uomini del Consorzio di bonifica nel sedime del Morla.

La pulizia straordinaria seguita all’alluvione ha portato alla luce di tutto. Una quantità enorme di materiale, in gran parte giunto a valle con l’esondazione, ma anche già presente. Ghiaia, sassi, terra e fango. Piante, arbusti. E un corollario di rifiuti di plastica e quant’altro, dai materassi ai mobiletti, da far impallidire.

È dunque facilmente spiegabile quanto accaduto il 9 settembre scorso, quando fra le tre e le cinque del mattino Bergamo è stata sommersa da 80 millimetri di pioggia, diventati 91 alle sette e addirittura 136 lungo le ventiquattr’ore. Specie nella zona più nord della città è stato gioco facile per l’acqua uscire dagli argini. I depositi di ghiaia hanno alzato il livello del torrente. Sopra sono arrivati rami e tronchi, provocando blocchi e la conseguente tracimazione. Il ponte sulla ciclabile ha fatto da diga e l’acqua si è riversata in via Baioni. Mentre l’altro torrente, il Tremana, zeppo all’inverosimile, faceva esplodere la sovrastante via Ponte Pietra. E tutto si riversava giù, verso Borgo Santa Caterina e piazzale Oberdan, dove un tempo c’erano il ponte e l’alveo di sfogo, finiti invece coperti nei tempi moderni.

Il Consorzio sta lavorando proprio su quel tratto. I milletrecento metri che da via Baioni scendono fino a via Suardi. È la zona dove il letto originario del Morla è stato “ingabbiato” fra muri di cemento armato alti 4 metri e in alcuni punti larghi fino a 13. Eppure insufficienti a placare la furia dell’acqua che quel lunedì ha invaso le strade provocando danni per 31 milioni di euro.

Se ci siano state delle responsabilità oggettive, non direttamente collegabili al maltempo, è difficile da stabilire. Non c’è riuscito nemmeno il magistrato che, ricevuto l’esposto presentato dall’avvocato Benedetto Maria Bonomo per conto delle famiglie danneggiate dall’esondazione in via Baioni, ha deciso di archiviare. Nel fascicolo, a carico di ignoti, c’era l’ipotesi di alluvione colposa. Ma il pm Giancarlo Mancusi ha ritenuto che l’orizzonte investigativo fosse troppo vasto, tanto da rendere impossibile imputare responsabilità penali a qualcuno nello specifico.

Il contratto di fiume di Morla e Morletta (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 21 novembre, o in edizione digitale QUI

Commenti
Matteo

E la verità viene a galla là, dove aver detto che si sono tolti 300 elefanti, si legge che "dove un tempo c’erano il ponte e l’alveo di sfogo, finiti invece coperti nei tempi moderni" dove si legge che LA "Morla è stato “ingabbiatA” fra muri di cemento armato alti 4 metri e in alcuni punti larghi fino a 13". COPERTI E INGABBIATI pensando che basti un argine o una soletta di cemento e ancora oggi si continua così, stanno coprendo la Colleonesca e stanno costruendo la Gamec sopra LA Morla. I corsi d'acqua hanno bisogno dei loro spazi, gli argini non sempre funzionano, spostano il problema a valle, ogni tanto i corsi d'acqua si riprendono i loro spazi e fanno danni. I 300 elefanti sono solo un'aggravante, la mancata manutenzione è una colpa in più, il problema è come si gestisce il territorio.

Francesco Giuseppe

Ottimo articolo, bravi il giornalista e il giornale che lo ha pubblicato. Aggiungo che il geologo che ha spiegato iltutto, lo scorso 13/11 in Vatesse al convegno organizzato dal cdx cittadino, ha chiarito perfettamente le responsabilità degli anni passati, sia per l'eccessivo numero di costruzioni a ridosso del Morla, sia per le eccessive coperture e intubazioni dello stesso, come del Tremana e degli altri torrentelli che scendono dalle colline. Sono state eliminate volutamente per costruire, con i relativi permessi del/i comuni che non hanno guardato oltre al loro naso, tutte le aree di uscita dagli argini, naturali, dei fiumi cin le relative conseguenze. Come ho scritto alte volte poi, i fiumi vanno puliti costantemente, abbassandone il letto e l'alveo e, di conseguenza, l'altezza dell'acqua. Le tonnellate di rifiuti trovate, come scritto, sono in massima parte dovute al trasporto naturale a valle di terra e ghiaia che, se tolta dal morla e da tutti i fiumi, potrebbe evitare l'escavazione della pianura. Ma c'è chi si oppone alla loro pulizia con scese fintamente ecologiche, come per la pulizia dei boschi collinari, i cui alberi, rami ecc. oggi sono nel Morla e neglia ltri fiumi. Bisogna rivedere completamente questi divieti del Parco dei Colli, come degli altri enti, pèer rendere più seranamente vivibili le nostre zone e abitazioni.

Enrico

Enzo il Morla non è di competenza del consorzio

Michele

Perché proprio i poveri elefanti e non 1500 adulti obesi?

Enzo

Dai rifiuti e dai sedimenti rimossi si capisce bene quanta manutenzione effettua il consorzio che viene pagato ogni anno dai cittadini con i risultati visti sotto gli occhi di tutti

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali