E così si torna a nuotare nella piscina del Seminario (ma solo per chi riesce a salirci...)
Da giugno l’impianto coperto dell’Italcementi verrà chiuso per i lavori di restauro (resta aperto l’esterno) e il Comune ha pensato a un’alternativa
di Paolo Aresi
Torneremo a nuotare in Seminario, su in Città Alta. Invece per il nuovo palazzetto dello sport, quello che si costruirà al posto del Creberg Teatro - abbattuto - bisognerà portare ancora pazienza, almeno fino all’estate del 2026. E per il campo Utili...
Ma, come si usa dire, procediamo con ordine. Il problema delle piscine si aprirà alla fine di questa stagione: dal primo di giugno l’impianto coperto dell’Italcementi verrà chiuso per i lavori di restauro e di ristrutturazione. Facilmente, i lavori si protrarranno per un annetto e quindi: dove andranno i bergamaschi in piscina durante il prossimo inverno? Ma, soprattutto, dove si alleneranno i nuotatori di ogni genere e i giocatori di pallanuoto?
Si tratta di un movimento di centinaia di persone. Le piscine scoperte per la prossima estate ripartiranno regolarmente. In totale sarà un investimento massiccio che verrà affrontato con la formula del “Project financing”: saranno circa 25 milioni di euro.
Alla fine dovrebbe nascere una seconda grande vasca che prenderà il posto della palestra le cui attività saranno spostate nel nuovo impianto via Tobagi, traversa di via San Bernardino. Intanto, per offrire una struttura coperta nella prossima stagione invernale, il Comune ha stanziato 250 mila euro che saranno usati per la riqualificazione della piscina del Seminario: l’intervento costerà in totale circa 5-600 mila euro, il resto verrà messo dalla Diocesi.
Per annunciare l’accordo (...)
Concordo con gli altri, per i tuffatori nessun servizio. Pagano anche loro gli spazi acqua, avrebbero dovuto avere le stesse attenzioni degli altri. Quindi le società di tuffi dovranno chiudere i battenti? Nessuno pensa che ci sono campioni italiani, europei e mondiali che si devono allenare???? Trovo questa cosa una vera ingiustizia soprattutto per 2 società che vengono dimenticate … come far scomparire uno sport che porta a Bergamo dei titoli che valgono
Non si cita la disciplina dei tuffi, che è l'unica a cui ancora non è stata garantita continuità. Si rischia che un'intera società sportiva ricca di giovani talenti debba chiudere, ed è ingiusto!
Come atleta bergamasco e rappresentante dei tuffi italiani, sono profondamente deluso dalla decisione dell’amministrazione comunale di escludere la disciplina dei tuffi dai progetti di ristrutturazione. Non si tratta solo di privare me e altri atleti di una struttura essenziale, ma di compromettere il futuro di intere società sportive che ha formato campioni e ispirato giovani promesse. Chiedo al Comune di rivedere le priorità, investendo nello sport che rappresenta Bergamo e il Paese a livello internazionale. Non possiamo permetterci di cancellare il futuro dei tuffi. Si poteva e si può ancora pensare di coprire la piscina estiva.
Chiudendo la piscina Italcementi non è stata offerta un’alternativa a chi pratica i tuffi, soprattutto a livello agonistico, visto che in tutta la bergamasca non c’è un impianto che possa accogliere gli atleti per questa attività. A questo nessuno ha pensato.
Con gli stessi soldi si poteva coprire la Piscina esterna e garantire la continuità di tutte le attività, non solo nuoto e pallanuoto ma anche phb(attività ludiche e agonistiche per diversamente abili) nuoto sincronizzato, tuffi (che ad oggi non hanno un’alternativa e saranno condannati a “morte”) ecc.