Polveri sottili

Emergenza inquinamento: l'aria a Bergamo si può respirare, ma solo al pomeriggio

Salvati in extremis dalla pioggia. Ma nei giorni scorsi l'inquinamento, altissimo, ci aveva messo fra le zone più a rischio del mondo

Emergenza inquinamento: l'aria a Bergamo si può respirare, ma solo al pomeriggio
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di Paolo Aresi

La mappa del mondo secondo la qualità dell’aria in tempo reale: una vista che toglie il fiato. Anche perché appare subito evidente dai bollini sul planisfero che l’aria peggiore del mondo la si trova qua, da noi, in Val Padana. Le bandierine indicano che a Milano e in Val Padana la situazione è grave, la qualità dell’aria è “malsana”.

Noi, a Bergamo, seguiamo a ruota, come a Busto Arsizio, come a Brescia. Se osserviamo tutta l’Europa scopriamo che l’area Padana, tra Lombardia, Emilia e Romagna è quella messa peggio. Dobbiamo andare in India e in Cina per trovare situazioni simili. Insomma, un disastro ambientale che viene illustrato dal sito waqi.info.

Gli orari incidono…

Ma a Bergamo città come sta andando? Da ieri, giovedì, le cose sono migliorate grazie al cambiamento del clima, all’arrivo della perturbazione e della pioggia. Ma è stato un febbraio davvero difficile, fino a mercoledì scorso era un disastro, con una avvertenza: l’indice di inquinamento dell’aria si modifica nei diversi momenti della giornata, soprattutto in base alla quantità del traffico.

Prendiamo per esempio mercoledì 21 febbraio. Nel pomeriggio alle cinque, la qualità dell’aria era ancora accettabile, ma dalle sette in poi è diventata scadente per risalire dalle undici di sera quando è diventata mediocre. È impressionante osservare come la concentrazione di inquinanti vari con il cambiare dell’orario.

Prendiamo le polveri sottili, le Pm2,5: alle cinque del pomeriggio la concentrazione era di 33,4 microgrammi per metro cubo di aria. Due ore dopo, nell’ora di punta, con il traffico scatenato, si era saliti a 69,1, più del doppio. La crescita è continuata fino alle nove di sera quando si è arrivati a 79,3 microgrammi. Da lì è cominciata la dispersione delle polveri sottili, che a mezzanotte erano a 53,3 e alle due di notte erano scese a 37,4 microgrammi.

Questi dati spiegano perché gli esperti raccomandano di fare attenzione agli orari in cui si esce di casa o si spalancano le finestre. Un conto è aprirle alle otto di sera, un conto è aprirle a mezzanotte (...)

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