60 interventi all'anno

Ex Reggiani, l'appello: «L'ultimo decesso è l'epilogo di un calvario lungo 17 anni»

Fns Cisl Bergamo, Uil Pa Bergamo e Conapo Bergamo scrivono al Prefetto di Bergamo per un incontro urgente sulla situazione

Ex Reggiani, l'appello: «L'ultimo decesso è l'epilogo di un calvario lungo 17 anni»
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Interventi continui dei vigili del fuoco, persone sui tetti e poi la tragedia della quattordicenne, dello scorso 26 giugno: l'area della ex Reggiani è al centro di una lettera - a firma di Fns Cisl Bergamo, Uil Pa Bergamo e Conapo Bergamo a rappresentanza dei vigili del fuoco - indirizzata al Prefetto di Bergamo, in cui si chiede un incontro in cui confrontarsi non solo su una maggior tutela dei soccorritori, ma anche per preservare «la pubblica incolumità» e contenere il «danno ambientale e l'impatto sociale» generato dai continui interventi.

Incendi, soccorsi di persone, interventi: 60 in un anno

La morte della giovanissima ucraina è «l'epilogo di una lunga catena di eventi che hanno richiesto sempre l'attivazione di tutti gli enti istituzionali preposti, anche contemporaneamente, per far fronte alle numerose richieste di soccorso», si legge nella lettera. Circa sessanta interventi all'anno, tra incendi, soccorsi di persone e tecnici a vario titolo.

Un «calvario», così viene definito quello alla ex Reggiani, che si protrae «ormai da 17 anni» e che negli ultimi tre anni ha vissuto un'impennata nel numero di interventi, specialmente legati a incendi. «Non c'è punto dello stabilimento, oltre 100 mila mq di superficie, dove le squadre Vvf non abbiano operato in contesti di totale degrado e in condizioni in cui il limite della sicurezza per gli operatori è stato ampiamente superato».

Eventi «quasi annunciati» che, a detta dei firmatari (Matteo Cavalletti, segretario generale Fns Cisl Bergamo; Gabriele Di Manzo, segretario aggiunto Uil Pa Bergamo; Enzo Sinaguglia, segretario territoriale Conapo Bergamo), «sottraggono risorse e mettono in grande difficoltà il dispositivo di soccorso tecnico urgente provinciale».

«Certo - proseguono - apprezziamo gli sforzi a livello istituzionale che fino ad ora sono stati posti in essere, ma dobbiamo tuttavia constatare la necessitò di una forte presa di posizione da parte dell'autorità di governo del territorio». A rafforzare quanto detto, si fa riferimento anche a precedenti segnalazioni.

Nello specifico, il 14 giugno, la segreteria Fns Cisl ha scritto al dirigente del comando Vvf di Bergamo «dopo forti e reiterate sollecitazioni da parte del personale Vvf operante», per capire quali sforzi fossero stati prodotti per risolvere il problema, «che dura ormai da tre lustri». La risposta è arrivata diversi giorni più tardi, proprio il 26 giugno.

Nella sua risposta, il dott. ing. Vincenzo Giordano «assicurava che l'affaire Reggiani era in via di risoluzione grazie a un'ordinanza comunale che fissava in 90 giorni il termine per la rimozione e smaltimento rifiuti a carico del curatore fallimentare». Quella stessa sera, però, veniva ritrovato il corpo senza vita della giovane adolescente.

Pochi giorni più tardi, il 2 luglio, i vigili del fuoco sarebbero nuovamente intervenuti in zona a supporto delle forze dell'ordine, per persone sui tetti. I firmatari «chiedono con urgenza un incontro per un confronto che possa produrre effetti tangibili a preservare la pubblica incolumità, per una miglior tutela dei soccorritori nonché nell'ottica di un contenimento del danno ambientale e dell'impatto sociale generato dagli espressi eventi».