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Fotografato uno sciacallo dorato nel Bosco Tondo di Casirate: è la prima volta in pianura

Qualche anno fa era stato notato sulle Orobie, ma i suoi avvistamenti restano rarissimi. Non è pericoloso per l'uomo o gli animali

Fotografato uno sciacallo dorato nel Bosco Tondo di Casirate: è la prima volta in pianura
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Foto di repertorio di uno sciacallo d'orato

Per tre volte gli occhi della fototrappola collocata nel Bosco tondo di Casirate d'Adda hanno immortalato un esemplare di sciacallo dorato. Si tratta della prima segnalazione in assoluto di questa specie nella zona Casirate e della seconda in Bergamasca, dopo quella sulle Orobie di qualche anno fa. Si tratta dunque di un evento eccezionale.

Il Bosco Tondo

La scoperta è arrivata nell'ambito di uno studio di fattibilità riguardante l'area boschiva di  39mila metri quadrati di risorgive del Bosco Tondo, di recente passata in proprietà al Comune di Casirate. A posare la fototrappola è stato Andrea Marotta, insegnante, naturalista e collaboratore del Wwf Bergamo-Brescia, che mai si sarebbe aspettato una simile sorpresa.

Il presidente del Wwf Bergamo-Brescia, Marcello Fattori, sottolinea: «Lo scopo dello studio è quello di verificare l'attuale stato ambientale dell'area, dal cui esito verranno valutati gli strumenti di protezione da adottare. Se ci saranno i presupposti si potrà ipotizzare l'inserimento dell’area nel sistema Oasi del Wwf Italia».

Nessun pericolo per l'uomo

Lo sciacallo dorato è un canide che raramente supera i 15 kg. Non rappresenta un pericolo né per l’uomo né per animali da reddito. Si nutre di invertebrati, frutta, uccelli, rettili e piccoli mammiferi e anche di rifiuti abbandonati dall'uomo ed evita le zone dove sono presenti i lupi.

No all'autostrada

È piuttosto l'uomo a rappresentare un problema per lo sciacallo dorato. Il presidente del Wwf Bergamo Brescia coglie l'occasione per dire un ancora più convinto "no" all'autostrada Bergamo-Treviglio in quanto opera non sostenibile «sia per il consumo di suolo, tra l'altro in violazione della L.R. n. 13 del 2014, sia perché causerebbe un'ulteriore frammentazione del territorio disturbando ambienti delicati, corridoi ecologici secondari o aree cuscinetto come piccoli corsi d’acqua, boschi o aree umide».

Nella Bassa sono note alcune zone come la Valle del lupo, il Bosco del castagno e il Plis della Gera d'Adda che rappresentano delle risorse importanti per il territorio da preservare.

Commenti
Eleonora

Basta costruire! State rovinando la pianura già piena di opere di cui molte non terminate! Per il Dio soldo venderebbero chiunque

Daniele

Concordo Andrea! Cementeranno fino all'ultimo centimetro quadrato ed in futuro se ne pentiranno.

Andrea72

Basta consumare territorio in nome dell'economia e del cosiddetto "sviluppo" ! Siamo una delle provincie più ricche d'Italia, la quarta per valore delle esportazioni, ma che cavolo volete ? I marciapiedi d'oro ??? Teniamoci stretto quel po' di natura che ci è rimasto !

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