l'appello

Frana a Valgoglio, la Lega sostiene l'appello del sindaco: «La strada riapra a fasce orarie controllate»

Dal 26 aprile i 380 abitanti del paese possono solamente percorrere una mulattiera a piedi. Si chiede di aprire almeno mattina e sera

Frana a Valgoglio, la Lega sostiene l'appello del sindaco: «La strada riapra a fasce orarie controllate»
Pubblicato:
Aggiornato:

Dopo sei giorni d’isolamento, lunedì scorso (2 maggio), grazie a un primo sgombero dei detriti e sotto stretta vigilanza di volontari e forze dell’ordine, per poco più di mezz’ora una settantina di veicoli hanno potuto attraversare Valgoglio utilizzando la strada provinciale 49 bis, nel punto in cui la frana aveva interrotto la circolazione.

Tuttavia, nonostante gli operai siano al lavoro per mettere in sicurezza il versante, i tempi di riapertura della strada sono ancora incerti. Per questa ragione, il deputato leghista Daniele Belotti ha deciso di sostenere l’appello lanciato dal sindaco Angelo Bosatelli, chiedendo al prefetto Enrico Ricci e al presidente della Provincia Pasquale Gandolfi di prevedere un’apertura vigilata della strada tra le 7 e le 8 del mattino, tra le 12.45 e le 13.45 e, infine, tra le 18.30 e le 19.30.

Fasce orarie in cui pendolari e fornitori riuscirebbero a spostarsi in auto per ragioni di studio e lavoro. Ad oggi, infatti, è percorribile a piedi soltanto una mulattiera, che però risulta inaccessibile per le persone più fragili e inadeguata per il trasporto delle merci. «A parte questa mini riapertura, dal 26 aprile i 380 abitanti di Valgoglio sono ancora isolati – osserva Belotti -. Così si alleggerirebbero i pesanti disagi vissuti dai residenti».

A supporto della riapertura parziale della strada provinciale ci sarebbe anche una perizia commissionata dal Comune di Valgoglio al geologo Sergio Ghilardi. «Da una visione del versante si riscontra come i disgaggi e la pulizia del fronte presentano, visivamente, una condizione accettabile – si legge nel documento - nel senso che non è più presente materiale instabile che incombe sulla sede stradale, anche se è noto che vanno completate le opere per stabilizzare ancora le masse rocciose instabili e contenere i fronti di frana dislocati».

Le condizioni non sarebbero tali da consentire una riapertura permanente al traffico automobilistico, che rischierebbe anche d’interferire con l’attività del cantiere in corso. Tuttavia, è possibile una «parziale riapertura al transito», a patto che vengano rispettate alcune condizioni. Tra queste il «posizionamento di una barriera tipo Brick Block per una lunghezza pari a 30 metri e di un’altezza di 2.40 metri a valle del cumulo di frana», che permetterebbe di rendere percorribile una corsia sul lato della valle bloccando eventuali piccoli distacchi.

«I passaggi dovranno essere monitorati costantemente da almeno due persone poste a monte e a valle del movimento franoso (protezione civile) - continua il geologo - in grado di segnalare e interrompere il transito a ogni piccolo sintomo di movimento o rotolamento di sassi. Gli orari di transito proposti sono: 6.30-7.30, 12-13 e 18.30–19.30. Tali orari saranno revocati immediatamente in caso di condizioni meteo avverse, e la transitabilità dovrà essere valutata e interrotta qualora i sorveglianti determinino condizioni di pericolo».

Infine, al termine di ogni giornata lavorativa, sarebbe opportuno che si facesse rapporto, anche verbale al sindaco e alla Croce Blu di Gromo, riguardo al mantenimento delle condizioni di stabilità della strada.

Seguici sui nostri canali