Frana di Tavernola: dalla Regione 1,5 milioni per progettare la messa in sicurezza del versante
La possibile soluzione, contenuta in uno studio commissionato dal Pirellone, è l'innesto nel terreno di tiranti, collegati in superficie da una trave. Un intervento da ripetere su quattro diversi livelli
Nel terreno, a una profondità tale da superare la superficie di scivolamento, verranno installati dei tiranti, che in superficie saranno raccordati tra di loro da una trave di collegamento. Questo intervento verrà ripetuto su quattro differenti livelli del versante del Monte Saresano.
Così Regione Lombardia punta a mitigare il rischio connesso alla frana che ha interessato il monte sopra Tavernola. Una soluzione contenuta in uno studio commissionato dal Pirellone, che riporta non soltanto le possibili cause dello smottamento, ma anche i costi per attuare i lavori: 1,5 milioni di euro di contributi regionali per la progettazione della messa in sicurezza.
Questi fondi, come spiegato dall’assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni, verranno poi appaltati dall’autorità di bacino del Lago d’Iseo. «Nelle prossime settimane verrà portata in giunta la delibera per attuare l’accordo con l’autorità di bacino del Lago d’Iseo – ha spiegato Foroni -. L’opera verrà realizzata una volta definito il progetto esecutivo, pronto entro novembre del 2022. Gli studi non si sono mai fermati e l’attività di monitoraggio continua tuttora. La situazione è sotto controllo».
Il Pirellone, fino ad oggi, ha già stanziato 585 mila euro per mettere in atto le prime attività di prevenzione: 100 mila euro per le attività di monitoraggio e l’acquisto di strumentazioni per l’emergenza, 50 mila euro per l’aggiornamento dei piani d’emergenza delle comunità montane dei laghi bergamaschi e del Bresciano, 250 mila euro per il potenziamento delle difese dalla caduta massi, 100 mila euro per la sistemazione della strada di collegamento per Parzanica e 15 mila euro per lo studio sugli effetti dell’eventuale onda di piena.
«Fino a oggi è stata Regione a mettere a disposizione le risorse economiche necessarie per intervenire sul fenomeno franoso – conclude Pietro Foroni -, nonostante la difesa del suolo sia un ambito di competenza di altre realtà istituzionali. L’auspicio, ora, è che oltre ad hashtag e passerelle anche il Governo faccia la propria parte rispetto le proprie competenze, per salvaguardare l’incolumità degli abitanti».