«Scelta necessaria»

Fuori norma e non sicuro: dopo 170 anni trasloca lo storico mercato di Sarnico

Dal 1850 si trovava in Piazza XX Settembre. Fra qualche mese sarà portato in un'area più periferica. E gli ambulanti protestano

Fuori norma e non sicuro: dopo 170 anni trasloca lo storico mercato di Sarnico
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Dopo 170 anni, lo storico mercato di Sarnico trasloca definitivamente da Piazza XX Settembre all'area Stoppani, i cui lavori di recupero sono ormai agli sgoccioli. I motivi? Diversi, come ha riferito il sindaco Giorgio Bertazzoli al quotidiano Il Giorno.

Innanzitutto, spiega il primo cittadino, il mercato non è più a norma e sono numerose le sollecitazione susseguitesi negli anni da parte della prefettura. In ogni caso, il problema era legato soprattutto alla sicurezza e all'impossibilità, da parte di negozianti ma anche in concomitanza di manifestazioni, di sfruttare l'area della piazza al meglio.

«Tempo fa si era pensato di trasferire trenta o quaranta banchi sul lungolago per creare vie di fuga all'interno del mercato, dove oggi i mezzi di soccorso non possono passare», ha sottolineato Bertazzoli. Una soluzione che non avrebbe incontrato il favore degli ambulanti, che avevano chiesto di non dividere le bancarelle.

Così si è passati a una soluzione più drastica: collocare il mercato – dopo ben 170 anni nella stessa sede – cinquecento metri più in là, verso la periferia di Sarnico. Il trasloco del mercato, le cui origini paiono risalire addirittura alla metà del Seicento, potrebbe essere attuato già dal prossimo autunno e comunque non oltre la metà di gennaio 2023.

Il primo anno sarà sperimentale, ma il timore degli ambulanti è che la nuova misura possa portare a un collasso. «La collocazione attuale è la migliore perché vicina al centro storico - ha spiegato Diego Pesenti, presidente Fiva, che prospetta un futuro non proprio roseo -. Siamo reduci da troppe esperienze che ci hanno insegnato che trasferire i mercati dalle sedi storiche significa assistere al loro tracollo. Le prime settimane si avrà la sensazione che il danno sia contenuto, poi inizieranno a mancare i clienti, gli ambulanti abbandoneranno la piazza e infine si penseranno soluzioni per riqualificare il mercato. Ma a quel punto sarà troppo tardi».

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