Gestione case popolari da Aler a MM, Palazzo Frizzoni risponde alle critiche della Lega
Il sindaco Gori e l'assessore Marchesi toccano tutti i punti della questione e motivano la scelta di "scaricare" l'Azienda regionale
Che non si tratti di una decisione di poca rilevanza lo dimostra anche il fatto che il Comune di Bergamo, contrariamente da altre occasioni, ha deciso di rispondere subito alle critiche mosse dalle opposizioni, in particolare dalla Lega. La decisione di "scaricare" Aler (sul nostro settimanale in edicola fino al 24 novembre trovate tutte le indiscrezioni del caso - in edizione digitale QUI) e affidare, dal 2023, la gestione delle case popolari di proprietà di Palazzo Frizzoni alla società MM Spa è di quelle pesanti. E che, giustamente, richiedono piena trasparenza.
«Non è una scelta politica»
Anche perché, attraverso un comunicato stampa a firma del consigliere Alessandro Carrara e poi con un'interpellanza di Alberto Ribolla, il Carroccio cittadino ha sollevato diversi dubbi. Uno su tutti: che la scelta della Giunta guidata da Giorgio Gori sia più politica che "tecnica". Una decisione presa per attaccare indirettamente Regione Lombardia (di cui l'azienda Aler fa parte) in vista delle prossime elezioni. Accusa che Palazzo Frizzoni, in un documento a firma dello stesso sindaco e dall'assessore all'Edilizia pubblica Marzia Marchesi, respinge senza mezzi termini.
«Parliamo di poco meno di mille appartamenti - si legge - nei quali trovano dimora oltre 1.600 nostri concittadini, persone alle quali vogliamo garantire il miglior servizio possibile. L’accordo che ci apprestiamo ad approvare, infatti, va proprio in questa direzione: migliorare la gestione dei condomini, accelerare le manutenzioni ordinarie delle case comunali e, soprattutto, costruire la migliore interlocuzione possibile tra gestori e inquilini».
Il Comune smentisce Danesi (presidente Aler Bergamo)
A questo punto, Marchesi ricostruisce i passaggi che hanno portato Palazzo Frizzoni a questa decisione: «Cercherò di essere sintetica, quanto puntuale. In data 29 luglio, Aler Bergamo-Lecco-Sondrio ha inviato una lettera nella quale annunciava la chiusura dell’accordo che per 8 anni è stato in essere tra Comune di Bergamo e l’Azienda Lombarda Edilizia Pubblica di Bergamo. Il tutto per via di un mancato accordo di fronte alle nuove richieste di Aler (a chiedere un maggiore compenso a fronte di un minor carico di attività di gestione, senza alcuna informazione sul tipo di servizio proposto, per farla estremamente chiara e breve): il Comune si è quindi riservato di valutare nuove soluzioni e ha avviato un’interlocuzione con MM Spa».
Si tratta di parole importanti. Il presidente Aler Bergamo Fabio Danesi, infatti, al Corriere Bergamo aveva invece riferito di non aver mai annunciato una disdetta dell'accordo in essere - sebbene lo stesso assessore regionale alla Casa, Alan Rizzi, in un comunicato stampa abbia detto di essere a conoscenza di questa volontà di Aler - e che la decisione, dunque, è tutta del Comune di Bergamo e prettamente politica. In realtà, Palazzo Frizzoni sottolinea come l'accordo con MM sia stato raggiunto solamente dopo che Aler ha "chiuso" le trattative, ponendo il Comune innanzi a un aut aut: o accettate le nostre condizioni o ciao. E l'Amministrazione ha fatto la sua scelta.
«MM scelta giusta»
Successivamente, l'assessore Marchesi e Gori si concentrano sulle critiche mosse dalla Lega a MM, definita una società tutt'altro che efficiente nella sua attività a Milano e con un bilancio traballante. «Dal 2014 - si legge nel documento -, MM gestisce il patrimonio di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune di Milano costituito da un totale di 39.165 unità. (...) Una particolare attenzione a Milano è stata posta da MM Spa nelle attività di recupero delle unità immobiliari inutilizzabili. Nel 2021 sono state ristrutturate e recuperate complessivamente 886 unità immobiliari, per un totale di quasi 3.000 immobili resi disponibili per la riassegnazione nell’ultimo triennio. Per quel che riguarda le occupazioni abusive, invece, il dato è in sensibile riduzione, passando da 1.750 a meno di 600. La capacità di gestione degli interventi tecnici è, inoltre, in continuo aumento: dai circa 20 mila avvenuti nel 2015, MM è riuscita a raggiungere e superare quota 33mila nel 2021. Il bilancio di MM spa indica da vari anni un risultato netto ampiamente positivo. Per quanto riguarda la divisione casa anche nel 2021 l’EBITDA (margine operativo lordo) sia è confermato positivo».
Insomma, secondo il Comune di Bergamo non c'è paragone tra ciò che offre MM e ciò che, invece, ha offerto (e dato) negli ultimi anni Aler: «Diversi degli elementi sopraelencati sono nettamente migliorativi rispetto alle gestione Aler precedente - commenta Marchesi -, visto che molte sono le lamentele giunte anche ai nostri uffici circa la carenza o totale mancanza di uno o più di questi aspetti durante la gestione di Aler del patrimonio comunale residenziale. Inoltre, il servizio affidato a MM lavora su una serie di parametri chiave dei quali la società milanese deve garantire il raggiungimento attraverso dei cosiddetti "Key Performance Indicators", come la riduzione del patrimonio sfitto, piani di rientro delle morosità, il contrasto delle occupazioni abusive e una migliore gestione delle esigenze degli inquilini».
Impossibile internalizzare la gestione
In conclusione, Palazzo Frizzoni spiega anche il motivo per cui non ha pensato, una volta deciso di rompere con Aler, di internalizzare la gestione del proprio patrimonio residenziale pubblico, come accadeva prima del 2015, una domanda che era stata avanzata proprio dalla Lega cittadina: «I nostri uffici hanno cercato in ogni modo di riportare l’attività di Aler sul binario di un miglioramento dell’efficienza del servizio di gestione, ma ciò non è stato possibile e la lettera di chiusura del rapporto del luglio scorso ha sorpreso l’Amministrazione. A quel punto, la nostra struttura, adattatasi a nuovi servizi anche in virtù della gestione esterna del patrimonio residenziale comunale, non era pronta a rifarsi carico del servizio, diciamo così, "in house" garantendo alti standard di performance e abbiamo quindi valutato nuove opzioni per un accordo di gestione di questo ambito strategico».