Il video incriminato

Gli studenti dell'Aeronautico Locatelli acclamano il preside inneggiando al duce

Il video è stato pubblicato da Wired. Il dirigente Di Giminiani, invece che richiamare i giovani, ha ringraziato e salutato

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Nelle ultime settimane, il tema del neo-fascismo in Italia è tornato alla ribalta delle cronache. E Bergamo non fa eccezione: Wired ha infatti pubblicato oggi (29 ottobre) un articolo nel quale viene mostrato un video, girato all'Istituto Aeronautico Locatelli, nel quale gli studenti presenti inneggiano al preside Giuseppe Di Giminiani con l'appellativo di «duce, duce!». Di tutta risposta, Di Giminiani ringrazia con un sorriso e «un gesto interpretabile come un saluto romano».

I fatti risalgono a lunedì scorso, 25 ottobre. Di Giminiani stava salutando i maturandi nel cortile dell'istituto di via Carducci. Era anche il giorno del suo compleanno e gli studenti hanno pensato bene, probabilmente, di fare una stupida goliardata. La notizia era finora circolata solo negli ambienti scolastici, ma è venuta a conoscenza (proprio grazie al filmato) anche del collettivo Bergamo Antifascista, che il 27 ottobre ha manifestato fuori dalla scuola con uno striscione: «La storia vi ha condannati - Studenti e preside fascista, vi abbiamo sgamati».

Lo screen del video di "Wired" con il presunto saluto romano di Di Giminiani

Di Giminiani nega

Di Giminiani, contattato da Wired, ha risposto attraverso il suo avvocato (Emiliano D'Andrea), il quale ha seccamente negato che il suo assistito abbia fatto un saluto romano («ha salutato senza che le braccia siano tese») e ha invitato tutti a evitare di strumentalizzare il fatto. Circa i cori «duce, duce!», invece, D'Andrea a Wired ha detto che «la qualifica di “duce” va ricondotta alla sua radice latina (dux) e dunque a una analogia tra la figura del direttore scolastico a quella del “condottiero degli alunni”. Lo studio del fascismo a scuola, ha spiegato D’Andrea, “avrà portato gli studenti a utilizzare tale appellativo in maniera certamente improvvisata e senza intenzioni reattive”». Una spiegazione che appare più un'arrampicata sui vetri che altro.

Giuseppe Di Giminiani

Perché Di Giminiani non ha zittito i cori?

Oggettivamente, viene difficile pensare che quei ragazzi siano dei nostalgici del fascismo e il presunto saluto romano di Di Giminiani non appare così chiaro, tutt'altro. Ma lascia perplessi notare come degli studenti possano, anche solo per uno stupido scherzo, in una scuola, inneggiare al duce senza che nessuno dica loro nulla. Al di là dell'ignoranza dimostrata dai ragazzi (che deve fare riflettere), basisce che Di Giminiani, invece che richiamare i giovani invitandoli a smetterla e facendo loro una ramanzina, risponda con sorrisi e un saluto. Qui non è questione di severità, bensì di cultura ed educazione.

Un preside discusso

Non è la prima volta che il preside dell'Aeronautico di Bergamo finisce al centro di una "polemica educativa". Nel 2016, Di Giminiani fu accusato di aver umiliato pubblicamente uno studente, portando una famiglia a sporgere denuncia contro di lui. Un anno prima, infatti, presso la mensa dell'istituto, il preside avrebbe versato della Coca-Cola in testa a due studenti, per poi cospargerli di schiuma da barba. Il tutto tra le grasse risate dei compagni. Un modus operandi non nuovo, appurarono gli inquirenti: durante le indagini si scoprì che i casi di "punizione creativa" erano stati diversi. In precedenza, uno studente fu fatto girare per le classi con un cartello appeso sul petto con scritto: "Sono un succhia c***i". La vicenda si chiuse con Di Giminiani che patteggiò quattro mesi con pena sospesa per il reato di abuso dei mezzi di correzione. Nelle successive interviste, Di Giminiani dimostrò di non essersi mai pentito, di ritenere quegli atti dei semplici «scherzi» e sottolineando come la linea dura imposta nell'istituto sia particolarmente apprezzata da famiglie e studenti.

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