Grand Hotel di San Pellegrino, accordo saltato? L'americano sembrava sparito, ma il vicesindaco smentisce
Il patron di Ekn pare non si fosse presentato all'incontro del 3 aprile. Ma nella stessa data è stato convalidato il contratto di concessione

A San Pellegrino Terme rischia di sfumare il sogno del Grand Hotel? Mr. Ebbie Nakhjavani, il patron di Ekn, società californiana che si era aggiudicata il bando di restauro e gestione dell'immobile liberty, non si sarebbe presentato all'incontro organizzato a Bergamo lo scorso 3 aprile con i referenti bergamaschi del progetto.
Questa l'informazione inizialmente pubblicata da Corriere Bergamo che, tuttavia, è stata recentemente smentita dallo stesso vicesindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi, che a Val Brembana Web ha spiegato come i lavori non si siano fermati, ma - anzi - nei prossimi giorni siano attesi sopralluoghi da parte di professionisti incaricati dalla stessa Ekn.
Si parlava di difficoltà finanziarie
Mr. Nakhjavani, così aveva riportato inizialmente Corriere Bergamo, non solo non si sarebbe presentato all'incontro, ma non avrebbe nemmeno comunicato la sua assenza. Giorgio Berta, commercialista e membro del cda continentale, nonché referente del gruppo Ekn e presente all'incontro con l’avvocato Enrico Felli (che ha la stessa qualifica), ora vuole vederci chiaro e ha deciso di scrivere ufficialmente per capire le motivazioni.
Ma le voci di corridoio galoppano e, in Valle Brembana, si parla già di difficoltà finanziarie che il gruppo californiano starebbe attraversando, supportato anche da pubblicazioni su diversi giornali americani e che sarebbe legato a uno dei numerosi investimenti della società.
Un affare saltato, dunque? Sembra proprio di no. A smentirlo è il vicesindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi, che ha sempre seguito da molto vicino l'evolversi della vicenda attorno al Grand Hotel, anche sotto i suoi mandati.
Contratto di concessione convalidato
«Il 3 aprile - ha spiegato a Val Brembana Web - il notaio Nicoletta Morelli ha formalmente redatto l'Atto di accertamento del mancato esercizio della prelazione, sottoscritto tra il Comune e Ekn Sp Scope srl (la società italiana del gruppo statunitense), convalidando giuridicamente il contratto di concessione firmato il 10 gennaio 2025».
«Definire il miliardario californiano improvvisamente scomparso - ha aggiunto - è pertanto privo di fondamento, poiché questi adempimenti contrattuali previsti sono stati regolarmente rispettati». Con una precisazione: l'accordo di concessione sottoscritto il 10 gennaio scorso non recherebbe la firma del patron, Mr. Nakhjavani.
«Pur essendo a conoscenza delle notizie diffuse dalla stampa internazionale riguardo alle difficoltà del gruppo, tali vicende non hanno alcuna connessione con l'operazione di riqualificazione del Grand Hotel». E aggiunge che, anzi, sono in programma a breve nuovi sopralluoghi da parte di tecnici incaricati da Ekn, che si occuperanno dell'intervento di recupero.
«Come più volte evidenziato - ha infine concluso -, siamo solo all’inizio di un percorso complesso e articolato. L’esperienza maturata in questi anni nel rilancio della nostra cittadina ci ha insegnato che, in operazioni di questa portata che coinvolgono soggetti privati, non esistono garanzie assolute sugli esiti, specie in un periodo storico caratterizzato da forti instabilità».
Di fatto, il gruppo californiano potrebbe già aprire il cantiere dopo la presentazione del progetto definitivo. Sul piatto ci sarebbero 64 milioni e 226 mila euro: prima di tornare a essere un albergo di lusso, con previsione di apertura iniziale attorno al 2029, il Grand Hotel dovrà essere restaurato.
Ci sta che ci sia difficoltà finanziarie per restaurare il nostro maestoso e bel edificio del Grand Hotel,ma ogni promessa è un debito e deve rispettare la promessa data..Già la procedura sarà lunga, ma le premesse ci fanno paura.
Pippo, gli investitori italiani conoscono molto bene la situazione dell'Italia, e da certi "investimenti" stanno prudentemente alla larga. I miricani spesso arrivano belli tronfi della loro (autodichiarata) superiorità negli affari (uno dei loro peggiori difetti!), e poi vanno a dare delle facciate mitiche!
Ma gli investitori italiani invece di trasferire patrimoni nei paradisi fiscali?Struttura iniziata e conclusa in solo quattro anni,di questi tempi neanche le progettazioni sarebbero in grado di fare,istituzioni burocrate e inconcludenti!!
Avete trovato il solito miricano di bocca larga e portafogli bucato...? Potrebbe anche essere, non sarebbe il primo e neanche l'ultimo. Il tempo è galantuomo, basterà aspettare e, se son rose fioriranno. Se invece sò kaki....
Il californiano è in default su un'operazione negli USA per oltre 80 milioni di Dollari ! L'operazione di San Pellegrino decollerà ?