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Green Pass, i dubbi degli esercenti: «Non era meglio l'autocertificazione?»

Dal 6 agosto sarà obbligatorio per sedere all'interno di ristoranti, locali e frequentare palestre e piscine. In città le attività sono pronte, ma finché potranno punteranno sui posti all'aperto: «Responsabilità scaricata su di noi»

Green Pass, i dubbi degli esercenti: «Non era meglio l'autocertificazione?»
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Domani (venerdì 6 agosto) scatterà l'obbligo di Green Pass per accedere ai posti a sedere all'interno di ristoranti e locali, frequentare palestre e piscine, musei, biblioteche e attività come le sale gioco.

I titolari delle attività si sono già preparati per la nuova misura, scaricando anche l'app che dovrà servire loro per controllare i certificati presentati dai clienti, ma al tempo stesso contano di puntare molto sui posti all'aperto, almeno fino a quando durerà la bella stagione, anche se in questo periodo il tempo piovoso preoccupa.

Tuttavia non mancano i dubbi della categoria, espressi in maniera ufficiale dalla Federazione pubblici esercizi (Fipe), la quale pur ribadendo la disponibilità ad attuare le nuove disposizioni, avanza la proposta alternativa di un'autocertificazione, perché altrimenti il rischio è scaricare le responsabilità sui proprietari degli esercizi: «Serve la possibilità di utilizzare l’autocertificazione per responsabilizzare i clienti. Noi faremo ancora una volta la nostra parte con grande senso di responsabilità e spirito di sacrificio, nonostante la consapevolezza che la norma rischia di impedire l’accesso ai locali di una fetta consistente di popolazione, in particolare giovani e giovanissimi, che è ancora in attesa di ricevere la prima dose di vaccino».

La questione delle responsabilità scaricate sui titolari è stata portata anche dal direttore di Ascom Bergamo, Oscar Fusini, che ha dichiarato: «Lo Stato non si è preso la responsabilità di imporre il vaccino a tutti e adesso impone i controlli a chi fa un altro lavoro».

Il problema fondamentale che molti di loro avanzano, oltre alla possibile perdita di clienti, è la difficoltà di svolgere il ruolo di controllori: «Cosa succede se qualcuno mi crea problemi quando gli chiedo il Green Pass? Io non faccio il poliziotto» è la domanda implicita che sembrano porsi, pur dovendosi adattare a ciò che è stato deciso a Roma.

Intanto, per quanto riguarda musei e biblioteche, sono arrivate rassicurazioni da parte dell'assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti che il personale è già stato dotato degli strumenti per effettuare le opportune verifiche, così come quello degli eventi al Lazzaretto. Libero accesso invece all'Orto Botanico della città, in quanto paragonato ai parchi pubblici.

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