Mare dei bergamaschi

I bulletti delle piscine Italcementi sono diventati un problema serio

Litigi con bagnini e coetanei, furtarelli e fuori anche delle risse. Poli: «Interveniamo con educatori e guardie giurate, ma non basta»

I bulletti delle piscine Italcementi sono diventati un problema serio
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di Paolo Aresi

Fa troppo caldo per stare nel piazzale della stazione, nonostante la fontana. Succede così che gruppi di ragazzetti che si divertono a fare i bulli e a rubacchiare qualcosa qua e là si trasferiscono.

Alcuni di loro hanno pensato bene di raggiungere le piscine Italcementi, luogo che promette refrigerio. E infatti in queste settimane sono arrivate anche ai giornali segnalazioni di risse fuori dalle piscine, di furterelli dentro l’impianto, di situazioni spiacevoli come gli atteggiamenti arroganti nei confronti di bagnini e bagnine. Abbiamo parlato di questo e di altri argomenti con Loredana Poli, assessore che fra i diversi incarichi si occupa dell’impianto che dalla fine degli Anni Sessanta è il mare dei cittadini bergamaschi (e non soltanto dei cittadini).

È vero che la situazione alle piscine è difficile, che non rappresentano più una bella oasi di frescura dove starsene tranquilli?

«Ci sono dei problemi, ma credo che le piscine siano ancora una buona meta per i bergamaschi che vogliono passare una giornata tranquilla nel verde e immergersi nelle vasche. È vero tuttavia che ci sono gruppetti di ragazzi che creano fastidi».

Soltanto fastidi?

«Per ora direi di sì. Stiamo assistendo anche a Bergamo, nel suo piccolo, a fenomeni di “polarizzazione etnica” cioè si creano gruppi di ragazzetti molto giovani, fra i dodici e i quindici anni, magari nati anche a Bergamo, ma che hanno radici familiari in Paesi stranieri, questi si mettono insieme e devono dimostrare di contare qualcosa, per così dire. Prendono atteggiamenti provocatori, vogliono farsi notare. Non nel bene, purtroppo».

L'assessore Loredana Poli

Si parla di risse, di provocazioni verso bagnini e bagnine, di furti.

«Non siamo a Parigi, non ci troviamo nelle banlieue, ma certe problematiche cominciano a emergere anche da noi».

Come si risponde?

«Abbiamo gli educatori di strada del progetto Giovani Onde che stanno intervenendo. Abbiamo capito che questi ragazzini sono in parte gli stessi che abbiamo incontrato in altre zone, tipo stazione. Hanno dei modi provocatori, come dicevo prima, cercano la contrapposizione. È un problema importante, bisogna ragionarne con le scuole, le famiglie, i servizi sociali. Perché questi ragazzi dimostrano di non avere alcun rispetto delle regole? È un lavoro da fare, con urgenza. Non bastano le guardie giurate alle piscine».

Cambiamo argomento. Come sta andando la stagione?

«Mi dicono che siamo in linea con gli altri anni, a eccezione del 2020, ovviamente. Andiamo abbastanza bene nonostante qualche fine settimana di pioggia. Diciamo che tra il sabato e la domenica abbiamo complessivamente circa quindicimila presenze». (...)

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