Inchiesta Covid

I messaggi del dottor Marinoni indignano i medici veterinari di Bergamo: «Offesa tutta la categoria»

L'Ordine di Bergamo ha scritto una lettera aperta in cui il presidente Faverzani ha ricordato gli importanti compiti dei professionisti del settore

I messaggi del dottor Marinoni indignano i medici veterinari di Bergamo: «Offesa tutta la categoria»
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La pubblicazione degli atti dell’inchiesta Covid ha scatenato un forte dibattito nell’opinione pubblica, ma ha anche fatto arrivare sui giornali tutta una serie di messaggi scambiati da chi ha fatto parte della vicenda. Tra questi, sono stati riportati quelli del presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, Guido Marinoni, con una serie di considerazioni che hanno offeso l’Ordine dei medici veterinari cittadino, il quale ha diffuso una lettera aperta a firma del loro presidente, il professor Stefano Faverzani.

Quelle frasi di Marinoni...

Guido Marinoni

In un articolo del Corriere della Sera del 7 marzo erano riportate frasi di Marinoni, scritte in alcune chat, in cui il medico si diceva scandalizzato per il fatto che Ats avesse messo un medico veterinario a capo dell’emergenza e definiva «demenziale» la scelta di affidare a un veterinario la responsabilità del Dipartimento di prevenzione di Ats Bergamo.

«Le parole riportate in virgolettato nell’articolo denotano come sia ancora lontano dalla cultura di alcuni, troppi medici il concetto che il medico veterinario sia un professionista che tutela, innanzitutto, la salute dell’uomo, mission che è al primo posto del primo articolo del nostro codice deontologico: è per questo che il nostro titolo effettivamente è quello di medici veterinari e non semplicemente “veterinari”», ha commentato Faverzani nella lettera.

«Ha offeso tutta la nostra categoria»

«Le parole del dr. Marinoni - ha continuato il presidente dell'Ordine dei medici veterinari di Bergamo - offendono tutta la nostra categoria più ancora che il dr. Sorice, collega che ha fatto del concetto di One Health (ovvero che la salute dell’uomo è indissolubilmente legata alla salute degli animali e dell’ambiente) il fulcro della propria professione».

Il rappresentante dell’ordine, inoltre, ha fatto presente che i medici veterinari «sono quasi quotidianamente all’opera per prevenire lo spillover di infezioni dall’animale all’uomo», portando ad esempio le vicende della febbre aviaria o della peste suina. «Tutto questo per dire che la gestione organizzativa di un’epidemia è cosa anche da medici veterinari: abbiamo la cultura scientifica e organizzativa per farlo e ciò che è mancato nelle prime fasi della pandemia è stata certamente l’organizzazione».

Faverzani ha poi ricordato i vari compiti che i professionisti del settore hanno in Ats, tra cui il servizio di sanità animale, quello di igiene nella produzione di alimenti, degli allevamenti e quella urbana, per poi concludere: «Nemmeno il voler coscientemente ignorare l’importanza di queste attività e della competenza e professionalità che siano necessarie per farvi fronte può consentire di utilizzare le espressioni che sono state riportate».

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