I sindacati bergamaschi contro la sospensione dal lavoro del personale scolastico non vaccinato
Cisl scuola Bergamo parla di «fulmine a ciel sereno» e di «decisione unilaterale da parte del Governo». A Bergamo vaccinato più dell'80% del target

All’indomani del via libera in Consiglio dei Ministri dell’obbligo del green pass per il personale scolastico (docente e non docente), iniziano a manifestarsi i primi malumori. I sindacati hanno infatti trovato particolarmente indigesta la decisione di sospendere senza stipendio, dopo cinque giorni di assenza ingiustificata, quei lavoratori che rifiuteranno il vaccino, o l’esecuzione di un tampone di controllo ogni due giorni per certificare di essere negativi al Covid.
Nonostante l’estensione dell’obbligo del green pass fosse nell’aria da tempo, i sindcalisti hanno accolto la notizia come un fulmine a ciel sereno.
«Negli incontri avuti fino a ieri nessuno ci ha mai detto niente – commenta Paola Manzullo, segretaria generale Cisl scuola Bergamo -. Pur non avendo mai avuto alcuna posizione pregiudiziale alla diffusione di massa della vaccinazione tra il personale scolastico, il Governo avrebbe dovuto coinvolgerci. Non si assumono decisioni che mettono in discussione la vita lavorativa senza avere avviato una discussione con le organizzazioni sindacali». Per la Cisl si tratterebbe di una decisione unilaterale, visto che durante gli incontri si era parlato di introdurre un mese di tempo per incentivare il personale a vaccinarsi.
«Non si era parlato di sospensione – aggiunge Paola Manzullo -. Abbiamo sempre suggerito l’importanza della vaccinazione, ma rimaniamo contrari all’obbligo vaccinale. Per gli insegnanti e per tutto il personale della scuola essere vaccinati è fondamentale per il ritorno in presenza, ma la responsabilità non può cadere solo sulle loro spalle».
Bergamo può fortunatamente contare su una copertura vaccinale particolarmente alta tra il personale scolastico, visto che risulta vaccinato oltre l’80 per cento del target.
Per evitare di ricorrere nuovamente alla didattica a distanza la posizione di Cisl scuola Bergamo è chiara: «Il percorso deve essere completato con iniziative che riguardino il numero di alunni per classe, interventi sull’edilizia scolastica e un programma dei trasporti basato sugli orari scolastici e con mezzi a disposizione sufficienti. Già dall’inizio dell’anno deve esserci la garanzia di avere a disposizione organico aggiuntivo».
Su posizioni più morbide è invece la Flc Cgil di Bergamo, che pur ribadendo la propria convinzione circa l'importanza delle vaccinazioni evidenzia: «Il ruolo del sindacato è quello di tutelare tutti i lavoratori - si legge in una nota -. Quelli che hanno scelto di vaccinarsi, quelli che vorrebbero ma non possono perché fragili e quelli che non vorrebbero subire obblighi. Il concetto di “tutela” è ampio e mette al primo posto la sicurezza di chi lavora».
Anche la Cgil, tra l'altro, ha sollecitato l'Esecutivo a dare risposte circa i protocolli di sicurezza da adottare, il numero degli studenti nelle classi, il nodo legato ai trasporti e il problema rappresentato dalla precarietà dei docenti.
«Con amarezza notiamo che i sindacati sono considerati responsabili di scelte che non competono loro e nelle quali non sono stati coinvolti direttamente - conclude la nota -. Questo travisamento è frutto di comunicazioni mediatiche errate che finiscono col non attribuire alla politica il ruolo che le è proprio, additando i sindacati come fossero conniventi rispetto a ogni decisione controversa che esca dal Consiglio dei Ministri. Sarebbe importante notare come proprio in Consiglio dei Ministri tali decisioni vengano approvate all’unanimità, quindi anche con il voto favorevole di quei partiti i cui rappresentanti, appena usciti da Palazzo Chigi, non mancano di dichiarare le proprie riserve sulla linea governativa».