Nodo di Pontesecco, la lettera: «Non si possono addebitare tutte le responsabilità al Comune di Bergamo»
L'imprenditore, in una lettera, invita ad avere uno sguardo più ampio sulla questione, considerando i fattori di sviluppo del territorio
Il traffico c'è, la viabilità non è migliorata - almeno per ora - nonostante le promesse e le critiche all'Amministrazione di Bergamo per la gestione del nodo di Pontesecco non si sono risparmiate. Tuttavia c'è chi, come Gianmarco Gabrieli, noto imprenditore del territorio, invita a una riflessione che abbracci un altro punto di vista e non faccia ricadere sul Comune tutte le colpe.
La lettera di Gabrieli
Gabrieli ha scritto una lettera, alla nostra e ad altre redazioni locali, dicendo: «Mi preme portare alla vostra attenzione una questione che concerne il nodo di Pontesecco, l'ingresso principale a Bergamo dalla Valle Brembana. Su questo argomento si è discusso ampiamente, spesso attribuendo al Comune di Bergamo la responsabilità del problema. Tuttavia, un'attenta osservazione del traffico, specialmente nelle ore di punta della mattina, rivela che la congestione inizia già a Sorisole e cresce ulteriormente arrivando a Ponteranica».
I tre punti da tenere in considerazione
In particolare, Gabrieli invita a «inquadrare il problema in una visione più ampia» e considerare tre punti: «Non può essere addebitato al Comune di Bergamo se le strade che scendono dalla valle sono rimaste inalterate rispetto a 40 anni fa, nonostante l'aumento esponenziale di auto, pullman e camion. Inoltre, nei decenni, la Valle Brembana ha vissuto profonde trasformazioni: molti comuni hanno visto raddoppiare la loro popolazione e parallelamente si è registrato un declino nelle opportunità lavorative aumentando il pendolarismo. Anche questo non rientra nelle competenze di Bergamo. Infine, Bergamo non può rispondere per la mancata espropriazione di case e terreni da parte del Comune di Ponteranica per adeguare le infrastrutture sul proprio territorio».
«Brembilla ci ha messo la faccia»
L'imprenditore passa poi a difendere l'assessore Marco Brembilla, che si è speso per il progetto: «Ci ha messo la faccia, tempo e impegno per togliere i semafori e sostituirli con un paio di rotatorie che, seppur utili, non possono essere la risposta definitiva. Per affrontare seriamente la questione, o il Comune di Ponteranica considera l'espropriazione di immobili e terreni, o si favorisce la riduzione della circolazione automobilistica, puntando magari su mezzi pubblici e mobilità sostenibile. La situazione attuale richiama alla mente gli eventi di quarant'anni fa, quando i comuni dell'hinterland ad est di Bergamo chiedevano una tangenziale esterna e sovrappassi, aspettandosi che fosse Bergamo a sostenere i costi. Non possiamo continuare a riversare responsabilità su altri. È chiaro che la risoluzione del nodo di Pontesecco porta i vantaggi maggiori a chi abita da Ponteranica verso la Valle Brembana, ma i comuni sopra Ponteranica cosa sono disposti a metterci per risolvere un problema che non è del loro comune ma di cui beneficerebbero i propri cittadini?»
Mancanza di visione
Lamenta poi una mancanza di visione: «Da decenni si discute dei problemi del traffico intorno a Bergamo ma senza una programmazione ampia, senza una visione da città metropolitana non andremo da nessuna parte: per questo motivo bisogna riprendere il progetto della Grande Bergamo e riunire i comuni dell'hinterland sotto un unico cappello amministrativo. Concludo sottolineando l'importanza di esplorare ulteriori servizi condivisi che potrebbero essere implementati: oltre alla mobilità sostenibile, si dovrebbe valutare la gestione congiunta della sicurezza, delle risorse ambientali e culturali, della cooperazione in materia di salute, del supporto degli asili nido e scuole materne, tutti fattori che potrebbero arricchire e migliorare la qualità della vita per i cittadini dell'intera area metropolitana».
Penso che per risolvere questo problema è inutile girare attorno a fazzoletti di terreni per ricavare snodi come la Villa d’Alme-Dalmine. Progettata negli anni sessanta è arrivata quando era superata e ora tutto s’inchioda davanti ad un Arlecchino che sintetizza l’escursus di quest’opera. Soluzione? Penso ad un tracciato in sotterrano che prenda l’avvio alla Ramera o, ancor più in su, verso Alme. Il tunnel può attraversare la collina di Bergamo, avere uscite dopo la Funicolare o verso il piazzale della stazione continuando poi e raccordandosi alla circonvallazione. Cosa? Sono matto? Si certo un po’ per essere totalmente innovativo, ma le rocce sono marnose e facili da perforare! L’ambiente, la contaminazione dell’aria? Pensate alla povera gente in coda: ore sprecate, tensioni nervose, consumo di carburante, polveri sottili, rumore…. E pensare che c’era pure una ferrovia a trazione elettrica la cui energia era prodotta da una centrale idroelettrica alimentata dal Brembo. Troppo fantasiosa la mia idea? Proponetela alla gente e se ci sarà un appalto non affidatelo a ditte scalcinate come è accaduto per la galleria di monte Negrone che allaccia alla Valseriana. Buona sera
Tutto vero, ma va anche detto che in Comune a Bergamo avevano fatto delle promesse su questi lavori che non sono state mantenute sul calo di traffico. Hanno sparato numeri e ora pretendono applausi. Un buon tacer non fu mai detto, se parli e prometti poi è normale la gente chieda conto
Si certo, non è tutta colpa del comune di Bergamo, lo è sicuramente anche dei comuni di Ponteranica, Sorisole, Almè e Villa d'Almè che negli anni non hanno fatto nulla per la strada della valle Brembana e della relativa popolazione. Infatti oggi il primo imbuto è a Villa d'Almè, sia verso Bergamo che verso Dalmine. Il secondo è a Petosino (Sorisole) e Ponteranica con i loro semafori, anche pedonali, rossi ad ogni gatto che passa, che bloccano il traffico in salita ed in discesa, come la costruzione di supermercati a ridosso della provinciale, con il relativo caos. E non sarà con gli ennesimi rondò blocca traffico la soluzione. Ponteranica poi ha utilizzato il vecchi sedime ferroviario per la pista ciclabile impedendone l'utilizzo per il trenino, il quale spostato dalla parte opposta del paese, non sarà utilizzato dagli abitanti di Ponteranica alta, Sorisole, Bruntino, Azzonica, data la totale scomodità nell'accedervi. Ecc. Però esiete un ente che avrebbe dovuto coordinare il tutto, sempre, e non serve la Grande Bergamo Bruniana, di fascista memoria, la Provincia! Dove era e dov'è la Provincia di Bergamo da 15 anni? Solo chiacchiere da via Tasso. Avrebbe dovuto lei prendere in mano la situazione ed evitare le fesserie egoistiche dei comuni che non vedono più in là del loro naso, lavorando per favorire TUTTA la valle, oggi bloccata dalle piccole ripicche (vedi sottopasso di Petosino nel mezzo deli lavori di Valtesse o evitare la pista ciclabile di Ponteranica). Ripeto, dov'è e dove era la Provincia di Gandolfi e Rossi?