«evita il confronto»

Il caso delle strade chiuse da Gorle arriva in Regione, ma il sindaco non si presenta

Il giorno prima dell'audizione, l'Amministrazione ha comunicato la propria assenza. Schiavi (FdI): «Occasione persa». Casati e Scandella (Pd): «Serve dialogo»

Il caso delle strade chiuse da Gorle arriva in Regione, ma il sindaco non si presenta
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Sarebbe potuta andare meglio, se solo l'Amministrazione di Gorle si fosse presentata. Si potrebbe riassumere così la seduta della V Commissione Territorio, Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia andata in scena ieri (20 marzo) presso la sede del Consiglio regionale e durante la quale si è parlato delle criticità viabilistiche causate dalla chiusura dei varchi sulla strada provinciale 35, disposta dal Comune di Gorle.

L'assenza di Gorle in Regione

Presenti, infatti, diversi sindaci della Val Seriana e dell’hinterland Est di Bergamo, ma non Giovanni Testa, primo cittadino di Gorle, il quale, nonostante la convocazione, il giorno precedente all'appuntamento ha comunicato la propria assenza. La cosa ha suscitato il disappunto del vicepresidente della Commissione, il consigliere regionale bergamasco Michele Schiavi (Fratelli d’Italia).

Michele Schiavi

«Non presentarsi in audizione non è corretto né utile a favorire la collaborazione - ha commentato Schiavi -. Regione Lombardia ha dimostrato attenzione alla viabilità del nostro territorio e avremmo auspicato un confronto con il Comune di Gorle, anche per ascoltare le altre amministrazioni coinvolte. Il dialogo è essenziale quando si parla di traffico e viabilità, e senza di esso si rischia di non comprendere le esigenze altrui. Spostare il problema su migliaia di altri cittadini non è la risposta giusta».

Schiavi: «Scriveremo al prefetto»

Che la decisione di Gorle abbia creato problemi alla viabilità dell'hinterland est di Bergamo è indubbio: le rilevazioni eseguite dalla Provincia hanno infatti dimostrato che la chiusura ha determinato un dimezzamento della velocità media nell’ora di punta sulla strada provinciale 35. Per questo gli amministratori presenti alla seduta hanno manifestato la loro preoccupazione per la situazione e l’assenza di dialogo con il sindaco di Gorle.

Schiavi ha sottolineato ai sindaci come «sia necessario mantenere alta l’attenzione, anche attraverso l’invio di una comunicazione formale alla Prefettura che preceda l’incontro con il prefetto del 27 marzo, affinché questa sperimentazione inadeguata non si trasformi in una soluzione inefficace».

Casati e Scandella: «La sperimentazioni non diventi definitiva»

Davide Casati

Secondo i consiglieri regionali bergamaschi del Pd Davide Casati e Jacopo Scandella, la cosa positiva è che il tema della viabilità nella zona dell’hinterland est sia arrivato all’attenzione della Regione, ma resta da risolvere il problema causato dalla decisione di Gorle.

«Oggi la priorità - hanno commentato Casati e Scandella - è affrontare l'intervento sull'incrocio della Martinella; dobbiamo mantenere aperto il canale di confronto tra sindaci e Provincia per agire al più presto: c’è uno stanziamento regionale di 500 mila euro ottenuto grazie a un proficuo lavoro bipartisan in Regione e Provincia e bisogna concretizzare al più presto l'intervento. Per quanto riguarda la sperimentazione di Gorle, nell’audizione è emersa la volontà unanime di chiedere che tale sperimentazione non venga resa definitiva (per ora sarà attiva fino alla fine di maggio, ndr), in quanto ha creato problemi di congestionamento agli altri territori dove il traffico si è riversato, in particolare in Val Seriana».

Jacopo Scandella

«Problemi sovracomunali, come la mobilità, hanno bisogno di soluzioni sovracomunali - ha chiosato Scandella -. Non può passare il principio per cui ognuno decide di chiudere il suo pezzo di strada indipendentemente dagli effetti che questo genera sugli altri. Servono dialogo, condivisione e decisione per sciogliere i nodi che ci sono».

Commenti
Marcello

Giuseppe Francesco, fra le "paure" che disincentivano a usare la bici, ricordati anche la paura che, se la parcheggi in strada al mattino, è probabile che una sera tornerai a casa tardi, a piedi o in autobus, dopo essere passato dai carabinieri a denunciarne il furto.

Mario

Oltre ai disagi creati agli altri comuni, c'è un ulteriore problema. Se l'obiettivo della sperimentazione di Gorle è la misurazione dei traffico "di passaggio", c'è un problema di fondo: impedendo il passaggio anche ai dipendenti delle aziende di Gorle, i risultati della misurazione saranno sbagliati, facendo diventare erroneamente più alto il "traffico di passaggio". A meno che questo non sia voluto.

AoA

ma il sovrappasso sul rondò non doveva risolvere tutto? cit. Gori e Zenoni

Simone

Che Gorle non sia un quartiere della città di Bergamo è già di per se un cosa RIDICOLA. Stiamo parlando di 2.5 kilometri dal centro città ed è già paese. Da far ridere veramente. Volete i paeselli a ridosso del Capoluogo. Beccatevi i Trump locali !! Questa è la mia strada e faccio quello che voglio. Bravi , bravissimi !! Bis

Giuseppe Francesco

La spesa per le bici in Germania è 6,3 miliardi di euro, in Italia la miseria di 2,6. In Germania la quota e-bike è al 50%, in Italia la miseria del 20%. Su 100 persone che vorrebbero muoversi in bici, in Italia 70 non lo fanno per paura. Su questo occorre riflettere e migliorare, a partire dalle infrastrutture.

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