Il Comune di Bergamo ha approvato un Pgt senza lacci, ma ora è la destra a invocare regole
Approvato un Piano regolatore che tutela la cintura verde e prevede lo sviluppo di Porta Sud, Reggiani e Gres. Pecce (Lega): «E i piani particolareggiati dei borghi?»
di Paolo Aresi
Il nuovo Piano di governo del territorio è stato approvato, evviva il nuovo piano! Che cosa prevede? Diverse cose, tra le altre una riduzione importante dei terreni edificabili rispetto al piano precedente. Ma soprattutto, ha sottolineato il sindaco Giorgio Gori, si tratta di un piano che lascia la mano più libera a chi vuole intervenire nel territorio del Comune, un piano che «non è uno strumento prescrittivo e rigido, ma molto flessibile».
Insomma, non somiglia ai vecchi Prg, Piani regolatori generali, che anche Bergamo ebbe in passato, firmati da grandi progettisti e urbanisti come Giovanni Astengo e Bernardo Secchi.
Il nuovo piano prende atto della situazione attuale, dell’invecchiamento della popolazione, della frammentazione delle famiglie, dell’aumento delle fragilità, dell’impossibilità di consumare nuovo territorio. E incentra lo sviluppo sulla trasformazione di Porta Sud, ex scalo ferroviario, dell’ex Reggiani e dell’ex Gres, quindi in tre aree differenti e molto ampie della città: dalla stazione a Redona, a Colognola.
Al contempo si cerca di promuovere la trasformazione di quello che già esiste e di fare in modo che tutto il patrimonio immobiliare venga utilizzato mentre oggi si considera che il 10 per cento delle abitazioni sia vuoto, circa tremila appartamenti che potrebbero accogliere molte famiglie non benestanti. Il Pgt vincola in maniera definitiva la fascia verde superstite dei quartieri storici che circondano il centro, da Boccaleone a Campagnola al Villaggio degli Sposi realizzando la cintura verde che parte dal Parco dei Colli.
Cose buone. Quello che più colpisce è comunque la premessa: un Pgt che non è rigido, che non è prescrittivo, che è flessibile. Che sono le richieste da sempre avanzate dalla destra politica. Oggi sembra di vedere un’inversione dei ruoli: mentre la maggioranza di centrosinistra propone il “piano agile e realistico”, la minoranza di centrodestra critica il piano perché «è un Pgt che non considera la storia della città e le relazioni dei cittadini». Lo sostiene Luisa Pecce, consigliera della Lega, che il piano se lo è studiato da cima a fondo e che in Comune ha presentato trentanove emendamenti e otto ordini del giorno. Afferma Pecce: «A mio avviso si tratta di un piano fatto male, a cominciare dalle tavole che lo corredano, che non sono dettagliate come dovrebbero e questo dà l’idea dell’attenzione relativa che è stata posta alla progettazione».
La minoranza, e Luisa Pecce in particolare, non ha digerito la scomparsa dei piani particolareggiati dal Piano di governo del territorio. I piani particolareggiati riguardano i borghi storici come Pignolo e borgo Santa Caterina e i nuclei storici esterni come Longuelo, Campagnola, Valtesse-Valverde (...)