Il caso

Il Comune di Bergamo impone il coprifuoco in tre aree cani

Lucchetti ai cancelli dalle 21 alle 7 perché alcuni residenti lamentano episodi di "disturbo della quiete pubblica"

Il Comune di Bergamo impone il coprifuoco in tre aree cani
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Le aree cani sono, in tutta la città, aperte 24 ore su 24. A meno che non siano all’interno dei parchi, naturalmente. Così, giovedì 2 settembre, un residente di via Magrini si è stupito quando, al pomeriggio, ha trovato una catena serrata da un lucchetto avvolta attorno al cancelletto: area cani off-limits, in sostanza, proprio in via Magrini. Non all’interno di un parco. Così ha scritto al Comune.

E ha scoperto l’amara verità. La chiusura dell’area al pomeriggio? Un errore. Però qualcosa che bolle in pentola c’è. Delle prove generali, in sostanza, perché da venerdì 3 settembre è stato attivato il servizio di apertura solo dalle 7 alle 21, su pressante richiesta dei residenti per “disturbo alla quiete pubblica”, in 3 aree cani della città: via Ceresa, via Milazzo e appunto via Magrini. Dalle 21 alle 7, quindi, si chiude.

Relativamente al quartiere ex-Magrini, c’è un antefatto: nel 2014 sono state tolte tutte le panchine dalla vasta area tra via Berizzi e via Magrini. Il motivo è sempre lo stesso: le lamentele di alcuni residenti per la presenza di “balordi” (questo il termine utilizzato all’epoca) che usavano le panchine come ritrovo e bivacco. In questo modo, però anche tutti gli altri cittadini sono rimasti senza posti dove sedersi. Un paio di senzatetto, non trovando di meglio, hanno passato la notte nelle panchine delle aree cani: da qui, presumibilmente, la nuova richiesta di intervento al Comune.

Sicurezza ottenuta tramite la desertificazione? Così sembra, da questi provvedimenti. «In pratica il messaggio che il comune avvalla è che il quartiere non va vissuto: deve essere solo un luogo di passaggio», ci dice il residente scontento. Gli architetti progettano, giustamente, spazi di socialità tra le case. Con aree verdi, e panchine. Che nel resto della città ci sono. Non all’ex-Magrini.

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