Costi alti

Il conto salato delle badanti a Bergamo: aumento di 22 milioni l'anno per le famiglie

Dal 18 gennaio scatterà l'aumento delle retribuzioni minime per i lavoratori domestici. Preoccupati i sindacati: «Sarà un salasso»

Il conto salato delle badanti a Bergamo: aumento di 22 milioni l'anno per le famiglie
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«Il giusto riconoscimento degli aumenti contrattuali ai badanti, colf e baby sitter rischia di tramutarsi in una vera e propria stangata per i datori di lavoro orobici, nella maggior parte dei casi pensionati o lavoratori dipendenti ai quali l'inflazione ha già eroso buona parte dei salari». L'allarme è lanciato da Fnp Cisl Bergamo, a pochi giorni dall'aumento delle retribuzioni minime per i lavoratori domestici.

«Un salasso per le famiglie bergamasche» sottolinea il sindacato, che - numeri alla mano - costerebbe alle famiglie «1 milione e 680 mila euro in più al mese, quasi 22 milioni di euro in un anno». A Bergamo, nel 2021, erano quasi 14 mila gli iscritti al registro per colf e badanti dell'Inps, senza contare «tutto il "pianeta del sommerso" che ovviamente non sarà toccato pesantemente dai rincari, ma sicuramente si apre un'emergenza non indifferente per i familiari di anziani non autosufficienti».

Lo stipendio mensile di una badante non convivente, aggiunge il sindacato, che si occupa di una persona non autosufficiente per trenta ore settimanali passerebbe da 926 a 1.012 euro, ovvero 86 euro un più al mese «senza ferie, tredicesima, tfr». Per una badante convivente a tempo pieno, l'incremento in busta paga sarebbe di 95 euro (da 1.026 mensili a 1.121), mentre per una baby sitter che lavora 40 ore a settimana, le famiglie potrebbero versare 114 euro in più mensili, da un compenso di 1.234 euro a 1.348.

«Urgenti interventi in favore delle famiglie»

«Premesso che i contratti di lavoro vanno rispettati – sostiene Giacomo Meloni, segretario generale di Fnp Cisl Bergamo -, è evidente che il rincaro contrattuale derivante dall'adeguamento del salario delle assistenti famigliari all'inflazione a carico delle famiglie già provate in questi mesi dall' aumento considerevole dei costi energetici, del carburante e dal peso a due cifre dell'inflazione, è un aggravio che manda in default il bilancio di tante famiglie, già provate dagli oneri dell'assistenza e dai riflessi dettati dalla stagione del Covid , in particolare in bergamasca».

«Urgenti e indifferibili», spiega il sindacato, almeno tre interventi in favore delle famiglie: rendere più graduale nel tempo gli aumenti previsti tramite un accordo fra le parti; incrementare la quota detraibile per il costo del contratto dell’assistente famigliare regolarmente assunta, che oggi sono poche centinaia di €; approvare entro Marzo 2023 da parte di Governo e Parlamento la legge nazionale sulla non autosufficienza, pena la sua decadenza.

«Vanno inoltre potenziati sul territorio i servizi di assistenza domiciliare Adi e delle Rsa aperte - conclude Meloni -: a oggi, solo 37 delle 67 Rsa presenti in Bergamasca operano in questi senso. Infine invitiamo le famiglie ad attingere al bonus regionale per le assistenti famigliari, rifinanziato a fine 2022 da Regione Lombardia con 1.500.000».

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