- Registrazione tribunale Bergamo n.7/2018
- ROC 15381
- Direttore responsabile Andrea Rossetti
- Gestione editoriale Media(iN) Srl
Contatti
- Email redazione@primabergamo.it
- Telefono 035235110
Pubblicità
-
Concessionaria
Publi(iN) Srl
- Email publiin@netweek.it
- Telefono 03999891
Info e note legali
© Copyright 2025 Media(iN) Srl
Tutti i diritti riservati.
Servizi informatici provveduti da Dmedia Group SpA Soc. Unipersonale Via Campi, 29/L 23807 Merate (LC) C.F. e P.IVA 13428550159 Società del Gruppo Netweek S.p.A. C.F. 12925460151
Con piacere vediamo turisti da ogni parte del mondo passeggiare per la nostra città; peccato che l'unico che non andrà mai in vacanza è il rumore degli aerei sopra le nostre teste. Noi cittadini dovremmo poter abitare in una città fatta per viverci e gli Amministratori dovrebbero tutelare questo diritto.
L'incremento esponenziale del traffico aereo crea gravi disagi e rischi reali ai residenti nei quartieri interessati dal sorvolo continuo degli aerei. Purtroppo si privilegia lo sviluppo economico a discapito della qualità della vita. Le autorità ahimè non si fanno carico e non agiscono responsabilmente a tutela del territorio e della collettività.
In tema Ambiente , Il problema non sono solo i decolli e gli atterraggi , ma le centinaia di migliaia di mezzi che circolano intorno allo scalo . Quello che sta succedendo nel circondario dell’aeroporto di Orio al Serio credo non abbia uguali in nessun altro scalo europeo cittadino . Si è attuata ( e non è finita ) la progressiva trasformazione del territorio intorno all’aeroporto in un immesso parcheggio. Attività produttive o commerciali hanno ceduto il loro terreno per creare parcheggi . Ma in questo caso si tratta di soggetti privati che presumo abbiano ottenuto i necessari permessi da chi ha l’autorità per rilasciarli e che probabilmente trovano più redditizio smettere di produrre/commercializzare. Si vedono inoltre parcheggi di realtà industriali / commerciali che non hanno ancora dismesso la loro attività ceduti a terzi per attività di parcheggio . Ma ancora più sorprendente è il parcheggio selvaggio lungo le strade che circondano lo scalo ( in particolare a sud dell’autostrada ) perfino in zone o parcheggi che pare siano pubblici e dove vige il limite di quattro ore , ma dove nessuno o quasi espone il disco orario. E tra l’altro , ma mi posso sbagliare; alcune zone che credo siano pubbliche sembrano essere utilizzate da parcheggi privati che non hanno spazio sufficiente al loro interno . Non accuso nessuno perché non conosco tutte le leggi e regolamenti, ma un giro nei luoghi che ho citato e’ utile per farsi un’opinione .