Il progetto di Alessandro Ciocca

Il labirinto in mezzo ai campi di mais di Treviglio rischia di chiudere in anticipo per colpa della siccità

Le piante sono ormai in via di maturazione e con il sole di queste settimane il pericolo è che si secchino e il raccolto vada perso

Il labirinto in mezzo ai campi di mais di Treviglio rischia di chiudere in anticipo per colpa della siccità
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Anche il particolare progetto del labirinto nel mais di via del Bosco a Treviglio, realizzato dall’agricoltore (ed ex consigliere comunale) Alessandro Ciocca, rischia di essere tagliato prima del tempo a causa della siccità. A raccontarlo, i colleghi di PrimaTreviglio.

Le piante sono ormai in via di maturazione e con il sole di queste settimane il pericolo è che si secchino e il raccolto vada perso. «Siamo in anticipo di un mese rispetto al 2021 - ha spiegato Ciocca -. Lo scorso anno ho tagliato il mais i primi di ottobre, mentre quest’anno è probabile che la mietitura sarà nei primi giorni si settembre. Sempre che non si debba intervenire prima per evitare di perdere il raccolto. Ci sono colleghi che già lo hanno fatto puntando sulla trinciatura. Nel mio caso sarebbe però tardi perché le mie piante presentano già le pannocchie e con la scarsità di acqua che abbiamo rischio di perderle. In tal caso dovrei tagliarle per, come si suol dire, salvare il salvabile. Tuttavia resto ottimista e credo che riuscirò a mantenere il labirinto sino a settembre».

Anche quest’anno l’attrazione ideata lo scorso anno ha ricevuto molte visite. «Purtroppo il gran caldo ha un po’ influito sulle presenze rispetto al 2021 - ha chiarito Ciocca - ma sono comunque soddisfatto perché sono venuti a trovarci in tanti, puntando più sulle ore serali».

Alessandro Ciocca ha poi detto la sua sulla situazione dell’agricoltura, in particolare dei tanti problemi legati alla siccità che stanno affrontando molti suoi colleghi: «È un’annata drammatica - ha confermato l’ex consigliere comunale -. Più di un agricoltore è venuto in lacrime da me perché, quando aveva il turno per irrigare, il livello dell’acqua nei fossi era troppo basso e quindi era impossibile. Purtroppo la mancanza di pioggia di questi mesi sta mettendo a dura prova il nostro lavoro. Speriamo che nei prossimi giorni, stando alle previsioni meteorologiche, ne arrivi un po’».

Ai problemi legati alla pioggia, inoltre, si sono poi aggiunti quelli riguardanti la distribuzione dell’acqua nelle due rogge Moschetta e Vignola, con quest’ultima che, secondo diversi agricoltori, avrebbe beneficiato di un’immissione minore di risorse idriche.

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