Il nevaio-ghiacciaio della Val Las è scomparso, vittima del caldo e della poca neve
La formazione si trova a poco sopra i mille metri, ai piedi di un canalone a strapiombo dalla parete Nord del Monte Secco
Foto viviardesio.it
Effetto del surriscaldamento globale o semplice conseguenza di un inverno dalle temperature bizzarre? Qualunque sia la risposta, una cosa è certa: il nevaio-ghiacciaio della Val Las, a poco più di mille metri di altitudine in territorio comunale di Ardesio, è scomparso. Senza lasciare traccia.
La formazione semiperenne, ai piedi di un canalone a strapiombo dalla parete Nord del Monte Secco, fino agli anni Cinquanta era molto più estesa: tanti erano gli abitanti delle contrade di Valcanale che d'estate vi salivano per tagliare il ghiaccio a blocchi e rivenderlo a valle. Era una meta gettonata anche tra i turisti, che – armati di menta o tamarindo – preparavano delle granite “fai-da-te” con il ghiaccio raccolto sul posto.
Abitudini che, ora, suonano come un lontano ricordo. O come l'ennesima sconfitta di fronte a un cambiamento climatico che non guarda in faccia a niente e nessuno, nemmeno alle tradizioni. Autore della scoperta è Pierino Bigoni, riconosciuto fra i maggiori esperti bergamaschi del mondo dei funghi, solito effettuare escursioni nella località.
Lunedì scorso, il 6 giugno, è salito ancora una volta in Val Las, la valletta laterale della Valcanale, partendo da Albareti. Come ha raccontato a L'Eco di Bergamo, una volta superato il torrente Acqualina e imboccato il sentiero che sale per un bosco di abeti, è giunto ai piedi della montagna. Dove, appunto, avrebbe dovuto trovarsi il ghiacciaio, di cui però non vi era neanche l'ombra.
«Due mesi fa di neve ghiacciata ancora ce n'era – ha spiegato al quotidiano, citando la sua ultima escursione –. Sicuramente la mancanza di precipitazioni nevose durante l'inverno e il caldo eccessivo del periodo primaverile hanno provocato lo scioglimento totale del minuscolo ghiacciaio».
Non è escluso, però, che il ghiacciaio ritorni. Anche nel 1993 la formazione – che al 2013 risultava essere la meno elevata d'Italia – scomparve. Le cause sono le stesse di oggi: caldo eccessivo e scarse precipitazioni nevose. Per poi ricomparire in tutto il suo splendore l'anno successivo, per la gioia e il sollievo dei tanti che amano questo luogo.