Il presidente dei tassisti di Bergamo: «È vero, non offriamo un servizio taxi all'altezza»
Il numero uno del Consorzio delle auto bianche: «Siamo pochi, soprattutto se si considera l'aeroporto. Servono più licenze e trasporto pubblico efficiente»
di Marta Belotti
È vero, Bergamo è una città in crescita, in trasformazione e cambiamento, tanto che in questi ultimi anni il centro è tornato a popolarsi anche la sera. Tante sono state le riqualificazioni, tanti i cantieri ancora aperti. Senza contare che, per il 2023, è in programma un appuntamento non da poco. Ricordare l’imminenza di Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura è superfluo. La speranza è che nel capoluogo orobico si riversino ben più turisti di quanti se ne siano visti in questi anni (in cui comunque ci siamo ben abituati). Eppure, la città è ancora acerba sotto determinati aspetti. Uno di questi, è la rete di servizio taxi.
Qualche giorno fa, una lettrice ha raccontato alla nostra redazione una disavventura al riguardo. Dopo una serata a Bergamo, ha composto il numero per chiamare un taxi, ma, nonostante i tre tentativi, non ha trovato disponibilità. La tanto agognata macchina bianca non è mai arrivata. Anzi, è stato il barista del locale in cui si trovava a farsi carico del problema e a riportare lei e amiche a casa.
La testimonianza ha fatto clamore e la voce solitaria della nostra lettrice, sui social, s’è trasformata in un coro di commenti stizziti (per usare un gentile eufemismo). Ci sono i commercianti dell’associazione Bergamo InCentro e ci sono i tassisti. I primi ribadiscono che è da almeno due anni che sollevano il problema; i secondi lamentano invece la necessità di aumentare il numero di licenze. In mezzo, a farne le spese, ci sono soprattutto i turisti, ma anche chi si ritrova in situazioni di emergenza, come persone che hanno bisogno del servizio per rientrare dal Pronto Soccorso o, semplicemente, giovani che fanno tardi la sera e devono organizzare il ritorno.
A rispondere alle sollecitazioni, più o meno caustiche, dei social e alle rilevazioni dei commercianti del centro città è il presidente del Consorzio tassisti artigiani Bergamaschi, Massimo Cocchiara.
Qual è la situazione dei taxi a Bergamo?
«Siamo troppo pochi. Nel Consorzio di Bergamo arriviamo ai 41, cui si aggiungono quelli del Consorzio A, che sono legati a Seriate, Orio e Grassobbio. In totale arriveremo a poco più di una cinquantina».
Per la città di Bergamo, significa un tassista ogni tremila abitanti...
«Sì, troppo poco. Altre città arrivano a un rapporto di uno ogni duemila. Il problema è che in questo modo noi non riusciamo a lavorare bene, la qualità del servizio peggiora, le lamentele sono continue e costruire una prospettiva serena e di integrazione dei servizi risulta impossibile. Quest’estate siamo stati costretti a turni estenuanti, fino alle dodici ore filate (...)