A Zogno 11 gradi

«Il riscaldamento a scuola lo chiediamo a Babbo Natale?», striscione di fronte alla Provincia

I militanti del Blocco Studentesco pongono l'accento su un annoso problema che coinvolge diversi istituti in Bergamasca

«Il riscaldamento a scuola lo chiediamo a Babbo Natale?», striscione di fronte alla Provincia
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«Il riscaldamento a scuola lo chiediamo a Babbo Natale?». Con questo striscione dai toni provocatori affisso davanti al palazzo della Provincia, i militanti del fulmine cerchiato pongono l'accento su un annoso problema che coinvolge diversi istituti della Bergamasca: il riscaldamento nelle scuole.

«Ogni anno, puntuale come sempre, si ripresenta - fa sapere il movimento del Blocco Studentesco -. Si sono già fatte sentire numerose lamentele da parte di studenti, personale scolastico e docenti per le condizioni divenute talvolta insostenibili all'interno di alcuni istituti della Bergamasca. Strutture obsolete e vecchi impianti hanno portato scuole come il Turoldo di Zogno ad avere temperature davvero inaccettabili nelle classi, fino a 11 gradi». Nell'istituto brembano il problema riguarderebbe una caldaia guasta, come segnalato qualche giorno fa. Ma, stando a chi frequenta da anni la scuola, non è la prima volta che accade.

«Congiuntamente con l'edilizia scolastica - prosegue la nota - quello del riscaldamento rappresenta da sempre uno dei maggiori problemi degli istituti della penisola. Non è accettabile che nelle scuole della Bergamasca, dove a dicembre la temperatura massima sfiora gli 8 gradi, le strutture non siano in grado di garantire ai ragazzi un clima mite in un posto in cui passano buona parte della loro giornata».

Per risolvere il problema «serve una soluzione drastica» e non «scuse su carenza di fondi o sulla crisi energetica». La soluzione proposta dal movimento è «dichiarare lo stato di emergenza per l'edilizia scolastica in modo da permettere misure straordinarie per apportare interventi e soluzioni definitive, non palliativi, per chiudere questo triste e ridicolo capitolo una volta per tutte». I militanti del fulmine cerchiato chiedono alla Provincia di «mettere in luce queste problematiche direttamente con il ministero dell'Istruzione e con il nuovo ministro, poiché serve un intervento immediato. Non possiamo certo sperare che arrivi Babbo Natale».

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