IL CASO

Il Tar respinge il ricorso del Conservatorio di Bergamo: deve tenere chiuse le finestre

Il Tribunale ha detto no alla richiesta dell'istituto di sospendere l'ordinanza del Comune, emessa dopo le lamentele di alcuni vicini per il "rumore"

Il Tar respinge il ricorso del Conservatorio di Bergamo: deve tenere chiuse le finestre
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Il Tar ha dato ragione al Comune di Bergamo e il Conservatorio Gaetano Donizetti dovrà continuare a tenere le proprie finestre chiuse per evitare che i rumori superino i decibel consentiti andando a disturbare il vicinato.

Un'ordinanza del Comune di Bergamo del 3 marzo scorso aveva infatti intimato all'istituto di via Palazzolo di «mantenere le finestre delle aule chiuse durante lo svolgimento dell'attività didattica laddove vi siano sorgenti sonore attive, considerando che le stesse potranno essere riaperte per un breve periodo solo per effettuare i necessari ricambio d'aria (a sorgenti sonore non attive) e a conclusione dello svolgimento delle lezioni». In poche parole, se si suona, le finestre devono stare chiuse, altrimenti i decibel superano quelli consentiti e i vicini che si lamentano hanno buone ragioni per farlo.

Il conservatorio a fine di via Palazzolo

Il tutto, non senza qualche imbarazzo da parte dell'amministrazione stessa, come è emerso dalle spiegazioni del fatto nelle parole dell'assessore alla Sicurezza Sergio Gandi.

Tuttavia, il caldo asfissiante degli scorsi mesi estivi ha portato, talvolta, i musicisti del Conservatorio ad aprire le finestre, alla ricerca di un po' di fresco. E la Polizia, allertata, li ha colti in fragrante con strumenti fra le mani e finestre aperte. Sul Conservatorio di Bergamo sono piovute così sanzioni per nulla irrilevanti.

Da lì, la decisione del Conservatorio Gaetano Donizetti di ricorrere al Tar, che ha però respinto la domanda. Ora l'istituto dovrà pagare seicento euro di spese legali in favore di ciascuna delle parti convenute.

Il Tar fa riferimento alle misurazioni effettuate da Arpa, che nell'ottobre 2018 a conclusione degli accertamenti tecnici sul presunto inquinamento acustico aveva prescritto che «a sorgenti sonore attive (durante le lezioni) le finestre vengano tenute chiuse, per tutto l'anno solare, sia in inverno che in estate, attivando gli impianti di condizionamento».

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