Il tarlo asiatico è così vicino... Forte preoccupazione a Dalmine
È già arrivato nei vicini comuni di Treviolo e Curno e il rischio è che vada a contaminare le piante del parco del Brembo
di Laura Ceresoli
Sale la preoccupazione a Dalmine per il proliferare del tarlo asiatico del fusto. Questo insetto, proveniente dall’Indocina, è infatti già arrivato nei vicini comuni di Treviolo e Curno e il rischio è che vada a contaminare le piante del parco del Brembo.
L’autorità regionale ha definito un’area di sorveglianza anche a Bergamo i cui confini, pur modificandosi frequentemente in base ai controlli, a oggi comprendono parte dei seguenti quartieri: Villaggio degli Sposi, Grumello, Longuelo, Loreto, San Paolo, San Tomaso e Colognola.
Per questa ragione il gruppo consiliare di minoranza Nostra Dalmine ha deciso di presentare un'interrogazione con richiesta di risposta scritta in merito alla sorveglianza di eventuali focolai anche sul territorio dalminese.
«La Anaplophora glabripennis è un coleottero estremamente nocivo per molte specie di latifoglie ornamentali, arboree e arbustive sia in ambito forestale che urbano - spiegano i consiglieri Fabio Tiraboschi e Mattia Buonocore -. Le specie maggiormente sensibili sono: acero, ippocastano, betulla, pioppo, salice, olmo. I segni visibili sono quelli di ovodeposizione (detti timbrature) e fori circolari di sfarfallamento degli adulti posizionati sul tronco e sui rami a quote elevate».
«Le femmine del coleottero - proseguono - entrano sotto la corteccia dove depositano le uova. Le larve, durante il loro sviluppo, scavano profonde gallerie nel legno per poi impuparsi. Gli adulti fuoriescono dalle piante attraverso fori circolari aperti con le mandibole. La pianta così ferita oltre a seccare e morire, si espone a una serie di patogeni secondari».
Per legge è prevista la distruzione delle piante infestate con una serie di misure fitosanitarie obbligatorie, tra cui (...)